Sanihelp.it – Novità nella cura di fratture e traumi ossei. Grazie a un materiale ceramico biointegrabile le crisi di rigetto dei trapianti ossei saranno solo un brutto ricordo.
Il nuovo materiale, messo a punto dall’istituto di scienza e tecnologie dei materiali ceramici (Istec) del Cnr di Faenza, prende spunto dalle terapie neurologiche. Nel caso di traumi cranici l’opercolo asportato dal chirurgo difficilmente può essere riutilizzato per chiudere il difetto poiché subisce un processo di riassorbimento tale da non consentire più una perfetta chiusura del foro.
Le resine che si usavano fino a poco tempo fa sono state abbandonate a causa dell’alta percentuale di rigetto 25% e sono state sostituite con questo nuovo composto poroso che ricalca la componente minerale dell’osso.
Il prossimo passo dei ricercatori sarà l’ingegnerizzazione della struttura ossea nella sua complessività, comprendente l’elemento minerale e quello polimerico naturale (il collagene). L’obiettivo dei ricercatori è quello di coltivare impianti artificiali insieme con cellule staminali o del paziente stesso in un bioreattore, così da originare ossa personalizzato.