Sanihelp.it – Sebbene alcuni studi abbiano già dimostrato una probabile componente ereditaria nei gusti e nelle abitudini sessuali, lo specifico disegno molecolare genetico della sessualiutà umana è ancora pressochè sconosciuto.
Recentemente, però, una ricerca israeliana ha individuato in uno specifico recettore della dopamina (DRD4) un ruolo centrale nei meccanismi del piacere e del desiderio sessuale.
Analizzando il Dna di un gruppo di 148 individui, sottoposti anche ad accuratissimi questionari per valutare l’ardore del desiderio, l’eccitazione e le performance sessuali, i ricercatori dell’Università di Gerusalemme hanno individuato due varianti del recettore dopaminergico DRD4: una versione legata ad un ardente desiderio sessuale, l’altra a una libidine un po’ più fievole e smorzata.
Questa differenziazione, emersa probabilmente circa 50.000 anni fa, sarebbe responsabile delle sfaccettature individuali del desiderio, dell’eccitazione e delle performance sessuali.
Gli amanti focosi e instancabili, però, sarebbero solo il 30%: secondo gli esperti, la versione prevalente del gene è quella più soft.
Almeno per ora.