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Malattie epatiche: come farsi curare bene

Sanihelp.it – Secondo un sondaggio svolto dalla FADE (Fondazione Amici dell’Epatologia), su circa 1.000 pazienti epatologici, quelli che interrompono la terapia arrivano anche al 40-50%, con ovvie influenze negative sulla gestione della patologia.
Per contro, nelle situazioni ideali dove il malato è seguito con grande attenzione dal medico e aggiornato immediatamente sulla terapia che sta seguendo, l’abbandono delle cure si aggira in media attorno al 10%. 
Per questo, le Giornate Epatologiche presentate oggi a Milano hanno posto al centro dell’attenzione le responsabilità nella tutela della salute e il ruolo del paziente, che non deve più essere soltanto un fruitore di cure e prestazioni socio-sanitarie, ma un soggetto responsabile e partecipe nella gestione della sua malattia.
Come? Ecco, in sintesi, gli otto cinsigli della FADE per mettersi nelle condizioni di farsi curare bene


1. Quando si è ammalati, le emozioni tendono a prendere il sopravvento sulla razionalità. Esserne consapevoli può aiutarci ad evitare errori di giudizio.
2. I farmaci non possono sempre risolvere tutti i problemi di salute. Non sono rimedi magici ma solo strumenti di cura.
3. I risultati delle ricerche fatte in campo medico il più delle volte descrivono solo lo stato di avanzamento di uno studio e non sono ancora applicazioni terapeutiche.
4. Verso le istituzioni che si occupano della nostra salute dobbiamo ricordare di avere non solo diritti ma anche doveri. I diritti di ricevere dei servizi ben organizzati ed efficienti, i doveri di rispettare e riconoscere gli sforzi che vengono fatti dagli operatori.
5. Curare la nostra salute è un compito impegnativo che richiede costanza e sacrifici per i quali saremo in seguito ricompensati. 
6. Il medico è una persona e non un essere onnipotente. Nel medico possiamo riporre fiducia e speranza ma non dobbiamo chiedergli miracoli per poi restare delusi se non li vediamo arrivare.
7. Il medico ha il compito e il dovere umano e professionale di rispettarci e ascoltarci ma anche noi dobbiamo rispettare e ascoltare lui mettendolo nelle migliori condizioni per poter lavorare serenamente.
8. Il processo della cura è possibile grazie al lavoro comune di una coppia di persone (il medico e l’ammalato) che collaborano, con ruoli e competenze diverse, per realizzare un obiettivo comune. Se questo rapporto non funziona sarà la nostra salute a pagarne le conseguenze. 

Dal quinto Congresso sulle giornate epatiche vengono anche buone notizie per le malattie del fegato. Si è avuta conferma dell’efficacia dei farmaci fino ad ora usati per il trattamento delle epatiti virali da virus B e C. In più, sono già in fase di sperimentazione nuove armi per l’epatite C, da impiegare anche in associazione ai farmaci attuali: un ulteriore progresso, quindi, per combattere una malattia che nel mondo coinvolge circa 250 milioni di persone.

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