Sanihelp.it – Marzo è arrivato, ma complici le temperature rigide che hanno caratterizzato questo inverno, i 12 milioni di italiani – uno per famiglia – che soffrono di allergia possono tirare un sospiro di sollievo. Il freddo prolungato pare aver ostacolato il processo di impollinazione precoce che ha interessato gli anni passati: starnuti, occhi rossi e tosse non dovrebbero affliggere gli italiani prima di metà mese.
«In 10 anni, la popolazione allergica è passata dal 5% al 20% – afferma Desiderio Passali, Professore di Otorinolaringoiatria all’Università di Siena – Sono cresciuti in particolare i casi di pollinosi, le cui complicanze sono difficoltà di concentrazione e malessere generale. Ciò significa che questa primavera per un italiano su cinque sono a rischio ore, addirittura giorni, di lavoro o di scuola a causa di questo disturbo che, come il raffreddore, è frequente nella popolazione e comporta quindi un costo sociale rilevante.
L’incremento sistematico delle allergie registrato in questo ultimo decennio è dovuto anche allo smog che, danneggiando l’epitelio nasale, facilita il contatto con gli allergeni e aumenta il numero di persone sensibili, soprattutto nelle grandi metropoli».
L’allergia respiratoria è infatti un’ipersensibilità a una particolare sostanza (il cosiddetto allergene) che, inalata, produce sintomi caratteristici quali starnuti, gocciolamento e congestione nasale, tosse, lacrimazione, prurito oculare. Nella maggior parte dei casi è il polline a dare questa reazione, ma non dimentichiamo altri allergeni non legati alla stagionalità: gli acari della polvere, il pelo e la forfora degli animali domestici.
Esistono poi altri allergeni che provocano reazioni a livello cutaneo e gastrointestinale, come gli alimenti, le sostanze chimiche, le sostanze inoculate con le punture di insetto, i cosmetici e i metalli. Tutte queste sostanze causano fastidiosi disturbi che si possono affrontare semplicemente ricorrendo ai farmaci di automedicazione in grado di ridurre significativamente i sintomi dell’allergia, come il gocciolamento nasale, gli starnuti, la congiuntivite, l’orticaria, le dermatiti e i rush cutanei, bloccando gli effetti dell’istamina, responsabile delle manifestazioni allergiche.
«La sintomatologia – spiega Passali – si scatena più facilmente in chi non vive in contatto con agenti allergenizzanti e non sintetizza gli anticorpi che permettono poi di affrontare le crisi. Nel caso di quello che spesso chiamiamo raffreddore da fieno, la migliore prevenzione per i bambini sarebbe quindi quella di portarli più spesso per qualche tempo in campagna dando loro la possibilità di stare all’aria aperta e quindi di auto-vaccinarsi.
La rinite allergica può essere affrontata con il vaccino pre-stagionale, eseguibile durante tutto l’anno – continua Passali – ma ora, con la primavera alle porte, l’unico rimedio alla calata di pollini che ci attende è l’utilizzo di antistaminici, la maggior parte dei quali sono farmaci di automedicazione. Meglio ancora se sono a uso locale, come spray e colliri».
I farmaci di automedicazione permettono di affrontare la maggior parte dei sintomi lievi molto fastidiosi che le allergie provocano e che, se non trattati, possono aggravare una situazione asmatica preesistente (nel 25% dei casi i riniti diventano asmatici). Fanno effetto in genere dopo 15-30 minuti dall'assunzione e durano dalle tre alle otto ore. I principi attivi contenuti sono: cetirizina, loratidina, dimetindene, clorfenamina, desclorfeniramina, oxatomide, lidocaina, benzocaina, isotipendile, prometazina, difenidramina, nafazolina, tetrizolina, oximetazolina; disponibili in compresse, capsule, sciroppi, colliri, pomate e spray nasali.
Non dimentichiamoci però che l’igiene del naso è la migliore prevenzione per la pollinosi: un fazzoletto sempre in tasca e le lavande nasali, anche fatte in casa semplicemente usando acqua e sale, rappresentano un valido aiuto per gli allergici.