Sanihelp.it – Uno studio condotto dalla Società Italiana di Emaferesi e Manipolazione Cellulare (SIdEM) e dal Gruppo Italiano per il Trapianto di Midollo Osseo (GITMO) sulla più grave e diffusa patologia correlata al trapianto di midollo osseo, la Graft versus Host Disease (GvHD), ha dimostrato che la fotoferesi extracorporea è una procedura efficace, sicura e raccomandata non solo per il trattamento della patologia, ma anche per l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse sanitarie.
La GvHD si manifesta quando i leucociti del donatore, riconoscendo come estranee le cellule del ricevente, iniziano ad aggredire i tessuti del malato. Tale rigetto compromette la salute, riduce la qualità della vita e minaccia la sopravvivenza dell'individuo.
Secondo il registro europeo della EBMT e i dati elaborati da GITMO, ogni anno in Italia si effettuano quasi 1.500 trapianti di midollo; di questo campione di malati si stima che fino all’80% rischi di contrarre la GvHD.
La fotoferesi è una terapia che consiste nel trattamento dei leucociti con un farmaco e raggi UVA ed è supportata da 25 anni di letteratura ed esperienze in tutto il mondo.
Il documento è stato realizzato grazie all’operato di 9 esperti provenienti da GITMO e SIdEM. Da questo processo sono emerse 47 raccomandazioni pratiche che evidenziano i risultati derivanti dall’utilizzo della fotoferesi. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di favorire la condivisione del documento con tutte le figure professionali impegnate nel processo di presa in carico dei malati di GvHD.
La malattia del trapianto contro l’ospite comporta delle complicanze più gravi rispetto al comune rigetto d’organo. Gli esperti la suddividono in due categorie: si definisce Graft versus Host Disease acuta la reazione che compare entro i primi 100 giorni dal trapianto e colpisce principalmente la cute, il fegato e l’intestino. La Graft versus Host Disease che, invece, si palesa dopo i 100 giorni dal trapianto, si definisce cronica e prevede meccanismi più complessi, interessando la maggior parte degli organi e tessuti del malato.
SIdEM e GITMO si adopereranno per diffondere ai centri nazionali di trapianto le raccomandazioni emerse dallo studio, in modo da illustrare l’efficacia della fotoferesi alle strutture specializzate nel trattamento della GvHD.