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Visite ed esami: liste d’attesa lunghissime e superticket

Sanihelp.it – Per una gastroscopia a Bari si può aspettare anche 300 giorni. Sette mesi per un’ecografia all’addome a Torino. Con l’aggravio del superticket, introdotto della manovra finanziaria dello scorso agosto, che prevede 30 euro di pagamento per esame oculistico o ortopedico; dai 46 euro di Campania e Lazio ai 52,80 euro di Lombardia e Piemonte per l’ecografia. L’alternativa? Andare privatamente a pagamento: per l’ecografia in privato non si spende molto di più: 60-65 euro.


Non si sono fatti attendere i risultati dell’inchiesta condotta da Altroconsumo su 80 strutture sanitarie pubbliche di cinque città: Bari, Milano, Napoli, Roma, Torino. Sono stati contattati i Centri unici di prenotazione (Cup) su quattro esami e visite molto comuni: ecografia addome, gastroscopia, visita oculistica, visita ortopedica.

Contattando il Cup a Roma non è possibile prenotare un’ecografia prima di sei mesi, cioè ben 188 giorni. A Torino i tempi s’accorciano, ma di poco: 117 giorni, ben quattro mesi. A Bari per lo stesso esame i giorni d’attesa sono 106, per una gastroscopia 126. Se si è disposti ad andare fuori città i tempi si accorciano visibilmente, ma non sempre la differenza vale il viaggio, quindi la soluzione più comoda può essere la visita privata.

I tempi medi sono altissimi, le medie città per città sono eloquenti e sforano quasi sempre le indicazioni comprese nel Piano nazionale di governo delle liste d’attesa sui tempi massimi da rispettare che determinano 30 giorni per una visita e 60 per un esame diagnostico.

In conclusione, pur riconoscendo l’utilità e il vantaggio del Cup (un unico numero/punto di riferimento gestisce le prenotazioni delle strutture pubbliche della città), non sempre il cittadino riesce a trovare una visita in tempi ragionevoli in una struttura adeguata alle proprie esigenze di mobilità.

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