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L’identikit del consumatore di sostanze dopanti

Sanihelp.it – Uomo, trent'anni e residente nel Nord Italia: queste le caratteristiche del consumatore di sostanze dopanti. L'identikit è stato tracciato dalla Commissione per la Vigilanza ed il Controllo del Doping (CVD) del Ministero della Salute per l’anno 2011 ed è stato presentato nel corso del convegno La tutela della salute nelle attività sportive e la lotta al doping.


Il sesso maschile risulta nettamente più coinvolto nel doping: la prevalenza di maschi positivi è più del doppio di quella riscontrata nelle donne. La Commissione ha controllato 1676 atleti, 52 dei quali sono risultati positivi alle sostanze vietate, circa il 3,1%. Le sostanze cui gli sportivi ricorrono più di frequente sono diuretici, agenti mascheranti, agenti metabolizzanti e stimolanti.

Il ciclismo è stata la disciplina sportiva più controllata. A seguire il calcio, la pallacanestro e il nuoto. Si registrano grandi differenze tra le federazioni con il maggior numero di atleti controllati; il ciclismo, per esempio, ha una prevalenza di positivi al di sopra della media con il 4,4%. Va segnalato che in alcuni sport in cui i controlli sono piuttosto esigui, si sono osservate percentuali di positività importanti: pesistica e cultura fisica (9,7%), pallamano (6,3%), rugby (5,0%).

Nel corso del 2011 le sostanze vietate più utilizzate sono state i diuretici e gli agenti mascheranti e al secondo posto gli agenti anabolizzanti e gli stimolanti. Gli atleti appartenenti alla Federazione ciclistica risultati positivi assumono in prevalenza stimolanti, non si è invece registrata positività ai cannabinoidi. Anche le donne fanno uso di stimolanti, soprattutto quelli ad azione anoressizzante per il controllo del peso. Nullo l'uso di cocaina.

Qualche dato rispetto ai farmaci consentiti: il 42,6% ha usato nel 2011 farmaci antinfiammatori, il 7,2% antiasmatici, il 7,1 farmaci per le malattie da raffreddamento. Più della metà degli sportivi, inoltre, ha assunto prodotti salutistici e integratori (58,8%).

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