Sanihelp.it – Scheletri indossabili, microchip inseriti nel cervello per controllare tecnologie hi-tech, minuscoli vermi robot che rimuovono i tumori. Sembra un film di fantascienza ma è tutto reale: questi ritrovati sono stati presentati quest’anno al BioRob di Roma, la International Conference on Biomedical Robotics and Biomechatronics.
Uno dei protagonisti indiscussi di questa edizione è stato Minir (Minimally-Invasive Neurosurgical Intracranial Robot), un robot vermiforme guidato dal chirurgo grazie a un joystick e seguito in tempo reale su di una mappa digitale fornita dalla risonanza magnetica.
Sviluppato da Jean Marc Simard (neurochirurgo specializzato nel trattamento di tumori cerebrali mediante tecniche di microchirurgia robot-assistita e professore all'università del Maryland) Minir è nato per ovviare alla difficoltà di raggiungere il tumore senza danneggiare i tessuti cerebrali circostanti e per sviluppare una nuova modalità che permetta di avere immagini continue della procedura intracranica.
Testato per ora su cavie animali, nella fase di sperimentazione è arrivato a rimuovere il 95% delle masse tumorali profonde prese in esame “e il restante 5% – aggiunge Simard – è quel sottilissimo strato tumorale che in neurochirurgia è considerato inamovibile, pena il danneggiamento della parte sana della materia cerebrale”.
Dati gli ottimi risultati, la sperimentazione sull'uomo dovrebbe partire fra tre, massimo cinque anni.