Sanihelp.it – Spopola online, ha seguaci famosi tra i divi di Hollywood, e piace sempre di più anche da noi. Ma in realtà la moda di alimentarsi con cibi crudi è assolutamente scorretta. Infatti la raw food diet è stata inserita tra le cinque diete peggiori del 2012 individuate dalla British Dietetic Association.
Gli esperti sottolineano come la mania del cibo crudo, ritenuto più integro e vitale, rischi di essere fortemente diseducativa. Infatti, al pari di quella per altri regimi alimentari monoprodotto o che aboliscono molti alimenti, distorce il rapporto con il cibo. Invece i nutrizionisti ribadiscono che la ricetta per restare in forma consiste nell’adottare uno stile di vita più salutare e una dieta varia ed equilibrata, che preveda ogni giorno il consumo dei 5 gruppi di alimenti.
Anche la presupposta superiorità nutrizionale dei cibi crudi è tutta da dimostrare. Se da un lato la cottura influisce sul contenuto di vitamine termolabili e polifenoli, dall’altro – come hanno dimostrato numerose ricerche scientifiche – fa però aumentare il potere antiossidante di molti alimenti, favorendo la disponibilità e l’assorbimento da parte dell’organismo di molti principi nutritivi, come folati e licopene. Inoltre la cottura fa sciogliere una parte dei grassi, riducendone così la presenza nell’alimento cotto.
Ma i rischi maggiori legati al crudismo sono di natura sanitaria: salmonelle e germi naturalmente presenti negli alimenti di origine animale (come carni e pesci) vengono distrutti solo ricorrendo ad alte temperature. Le autorità sanitarie consigliano la massima cautela nei confronti di tartare di vitello, carpaccio di pesce, germogli di soia e latte crudo.
Nessun rischio, invece, per il latte confezionato: è stato infatti sottoposto a trattamenti termici (come la pastorizzazione) che mettono ko germi e batteri. Nessun problema neppure per i formaggi industriali: quelli freschi sono realizzati a partire da latte pastorizzato e quindi privo di rischi. Invece per quelli ottenuti da latte crudo sono il trattamento termico in caldaia e la stagionatura ad agire da battericida.