Sanihelp.it – L’Unità operativa di odontoiatria dell’Ospedale San Raffaele di Milano ha adottato un nuovo strumento per rilevare l’impronta della bocca che sostituisce il tradizionale porta-impronte, da sempre utilizzato per le malocclusioni, le preparazioni protesiche e gli interventi di odontoiatria estetica.
«L’impronta digitale permette di trasferire al computer le immagini della bocca mediante l’utilizzo di una microcamera – afferma il professor Enrico Gherlone, che dirige l'unità operativa – Il sistema non invasivo, a lettura ottica digitale, scansiona la bocca del malato: l’immagine acquisita viene elaborata da un software che permette di avere una visione della bocca in 3D, utile per eseguire progettazioni e lavorazioni odontotecniche».
La nuova tecnologia è utilizzabile anche in ortodonzia e si è rivelata particolarmente utile con i bambini in tutte le fasi del trattamento. Poiché la percentuale dei bambini sottoposti al trattamento ortodontico rappresenta il 6% della popolazione infantile, l’utilizzo di un sistema di rilevazione non invasivo ma al contempo estremamente preciso, riveste particolare importanza.
Il costo equivale a quello del rilevamento effettuato con metodiche tradizionali. Il malato non ha alcun disagio e si riducono i tempi di rilevazione e realizzazione dell’intervento perché il lettore a fibre ottiche è estremamente preciso e soprattutto immediato nell’elaborare i dati.