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Qualità della vita? In Italia peggiore di Europa e USA

Sanihelp.it – Gli italiani si sentono peggio degli americani. Questi, infatti, hanno affermato che la loro qualità di vita attuale è eccellente, con un punteggio di 7.1 su una scala da 1 a 10, mentre il punteggio degli europei è di solo 5.2. In Europa, gli italiani, con un punteggio di 4.3, sono in assoluto i meno soddisfatti.


L’opinione sulla qualità di vita delle generazioni future è invece simile in tutte le nazioni. I più positivi rispetto al miglioramento della qualità di vita sono i polacchi, con il 44% degli intervistati. Seguono gli inglesi (39%). Tra i più negativi sul futuro gli italiani: solo un quarto degli intervistati (25%) pensa che la qualità della vita nel complesso migliorerà.

Sono alcuni dei risultati della sesta edizione del Barometro Cercle Santé – Europ Assistance, rapporto sulla percezione che europei e americani hanno del proprio sistema sanitario.

Per il 75% degli europei e il 67% degli americani intervistati, benessere significa prima di tutto essere in buone condizioni fisiche, con il 95% degli italiani che considera la salute all’apice di tutte le possibili risposte. Avere una famiglia è la seconda condizione di benessere maggiormente citata dal 61% degli europei, il 65% degli americani e il 55% degli italiani.

L’indipendenza economica si attesta al terzo posto, mentre un buon lavoro è altresì considerato un fattore importante (quarto posto) dalla maggior parte degli europei (32%) e ancor di più dagli italiani (41%).

Tra i Paesi intervistati, il progresso nella medicina è considerato il fattore guida alla base del miglioramento del benessere negli ultimi decenni. I più convinti sono gli italiani (100%) mentre gli unici in disaccordo sono i polacchi, per cui il progresso medico è posizionato al secondo posto (53%) dopo la diffusione di internet che è invece in prima posizione.

L’utilizzo di internet per avere informazioni sulla salute e la sanità è, infine, divenuto ormai comune per la maggior parte delle categorie demografiche, nonostante in molti Paesi sia più comune tra i giovani e i residenti in grandi città. In Italia è il 52% delle persone a citare internet a dimostrazione di un rilevante incremento dell’utilizzo del mezzo se si pensa che nel 2006 era solo il 36%.


L’82% degli italiani pensa che, per affrontare i problemi causati dall’aspettativa di vita sempre più lunga e dall’aumento del numero di persone non autosufficienti, le risorse andrebbero stanziate prima di tutto nell’assistenza domiciliare, confermando lo stesso dato del 2011.

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