Sanihelp.it – Al congresso annuale dell’ European College of Neuropsychopharmacology un gruppo di ricercatori dell' Institute of Clinical Psychology and Psychotherapy della Technical University di Dresden hanno presentato uno studio dove hanno cercato di correlare i disturbi di ansia prima della gravidanza e le crisi di pianto nei neonati.
Gli autori dello studio, in pratica, più che concentrarsi sui disturbi depressivi o di ansia che possono crearsi in gravidanza, hanno concentrato la loro attenzione sui disturbi d’ansia che eventualmente possono affliggere le donne prima della gravidanza e le crisi di pianto del nascituro ovvero della possibilità del neonato di piangere in maniera incontrollata e inconsolabile per più di 3 ore al giorno per almeno 3 giorni a settimana per più di 3 settimane.
I ricercatori hanno seguito 286 donne tedesche a partire dal I trimestre di gravidanza e fino a 16 mesi dopo il parto.
Queste donne hanno riferito circa i loro disturbi di ansia prima della gravidanza e sono state poi interrogate sul pianto del loro neonato dopo 2,4 e 16 mesi il parto.
Dai dati così raccolti è emerso che il 13% delle donne affette da disturbi di ansia prima di rimanere in stato interessante hanno messo al mondo bambini con pianto infantile eccessivo.
Piangere tanto e ingiustificatamente durante i primi mesi di vita espone il bambino a sviluppare problemi comportamentali durante l’infanzia.
Questo studio ha anche sottolineato come le donne che sviluppano ansia e depressione durante la gravidanza non espongono in maniera significativa il bambino al rischio di pianto eccessivo