Sanihelp.it – I polifenoli sono molecole chimiche che rappresentano il sistema immunitario delle piante. Dagli organismi animali sono invece percepiti come sostanze sconosciute, poiché essi non sono in grado di produrli. La Scienza ha individuato fino ad ora più di 4.000 molecole di polifenoli, che non hanno ovviamente tutte le stesse proprietà. «La maggior parte di queste sostanze è in grado di interferire a più livelli sul sistema dei segnali cellulari» spiega il dottor Giovanni Scapagnini, medico neuroscenziato esperto dei meccanismi biologici legati all’invecchiamento e docente di Biochimica Clinica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi del Molise. «Il meccanismo principale è quello di accendere determinati interruttori che scatenano all’interno della cellula una reazione molto positiva poiché attivano un meccanismo antinfiammatorio generale».
Continua il professore: «I polifenoli non fermano né tolgono anni. L’invecchiamento è un processo fisiologico inevitabile. Essi sono però in grado di ridurre l’infiammazione cronica e aumentano le capacità antiossidanti della cellula; in qualche modo dunque ci ringiovaniscono, nel senso che agiscono in maniera preventiva sulle degenerazioni legate all’invecchiamento. Servono per aiutare le cellule ad adattarsi a tutti gli stress quotidiani; rappresentano una sorta di allenamento che migliora la capacità di adattamento delle cellule. Questo è il loro segreto antiage».
Tra i polifenoli la Ricerca indica la classe delle antocianine (ed in particolare il sottogruppo delle delfinidine) come la più efficace quando si parla di prevenzione dell’invecchiamento. «Dal punto di vista biochimico le antocianine hanno il vantaggio di essere – al contrario di molte sostanze polifenoliche – idrosolubili e pertanto molto assorbibili» spiega il dottor Scapagnini «Questo fa sì che siano più disponibili rispetto ad altri polifenoli. In natura esse sono riconoscibili perché solitamente sono colorate: sono molecole molto reattive agli sbalzi di pH e modificano la loro struttura chimica cambiando colore a seconda dell’ambiente. Sono sostanze dotate di una notevole azione antiossidante e negli ultimi anni vari studi hanno suggerito una forte relazione tra il contenuto di antocianine nella dieta e gli effetti protettivi rispetto a molte malattie, come ad esempio quelle cardiovascolari».
Il frutto più ricco di antocianine, dicono gli esperti, è il maqui: un piccolo mirtillo che cresce spontaneo nel sud del Cile, noto fin dall’antichità alla popolazione nativa di quella fetta di mondo, i Mapuche, che la utilizzavano come energizzante e come rimedio da applicare sulle ferite.
I polifenoli
Speciale antiossidanti
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