Sanihelp.it – La colazione è un momento fondamentale nella giornata, ma ben 7 milioni di italiani non la fanno regolarmente (fonte Aidepi 2013).
«Seguendo la prolungata fase di digiuno notturno, la prima colazione è in grado di rimettere in movimento il metabolismo, preparando alle attività della giornata», afferma il dottor Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione ADI– Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica.
La colazione dovrebbe contenere circa il 20% delle calorie della giornata (pari a circa 400 kcal) e contenere fonti di carboidrati e di zuccheri (sia a basso e sia ad alto indice glicemico), almeno un prodotto a base lattea (latte o yogurt) e un prodotto a base di frutta.
«A dispetto delle linee guida di tutto il mondo, che consigliano di aumentare il consumo di cereali (integrali), sono sempre più diffuse le diete a basso (se non a nullo) contenuto di carboidrati», aggiunge il dottor Andrea Ghiselli,
Dirigente di Ricerca, Centro Ricerca Alimenti e Nutrizione (Cra-Nut), Roma.
Anche in Italia, così come in altri Paesi, si assiste a un calo del consumo dei carboidrati complessi che rappresentano una quota dell’energia (il 32%) ormai dimezzata rispetto a 60 anni fa (64,5%).
Il consumo di cereali integrali rappresenta la scelta consigliata: questi cereali si caratterizzano, infatti, per un più basso impatto glicemico e per il contributo a un maggiore senso di sazietà, oltre che per un apporto considerevole di fibra».
«L’indice glicemico è il parametro attraverso il quale sono in genere misurati gli effetti dei vari alimenti sulla glicemia. In generale si ritiene che alimenti a basso indice glicemico svolgano effetti metabolici più favorevoli rispetto agli alimenti con indice glicemico medio o elevato», prosegue il dottor Andrea Poli, Presidente NFI – Nutrition Foundation of Italy, Milano
L'uso di carboidrati (amidi) a lenta digestione, quindi, sembra un approccio interessante per controllare la risposta glicemica; i prodotti che contengono amidi con queste caratteristiche, che iniziano ad apparire sul mercato, permettono di mantenere una glicemia relativamente costante nelle ore successive al consumo, ponendo le basi metaboliche per un normale funzionamento dell'organismo (e in particolare del cervello) senza aumentare i meccanismi che portano all'accumulo di tessuto adiposo e facilitando il controllo del senso di fame.
A questo proposito, Vitasnella ha lanciato una nuova linea di biscotti contenenti amido lentamente digeribile (SDS — slowly digestible starch). Si tratta di un claim salutistico approvato e pubblicato dalla Commissione Europea nel settembre 2013 previa opinione positiva dell’EFSA – European Food Safety Authority – nel 2011.