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Ecco le 5 pratiche che gli endocrinologi dovrebbero evitare

Sanihelp.it – Sono 5 le pratiche mediche identificate dall'Associazione medici endocrinologi a rischio di inappropriatezza, pratiche impiegate usualmente ma non supportate da prove di efficacia.


Questa convinzione ha portato l'associazione ad aderire a Slow Medicine, rete di professionisti e cittadini per una cura sobria, rispettosa e giusta. Il primo progetto è relativo al fenomeno, sempre più diffuso e sentito, del sovrautilizzo di esami e trattamenti. Il progetto è stato lanciato nel 2012 con il motto Fare di più non significa fare meglio, in analogia all’iniziativa ChoosingWisely in atto negli Stati Uniti.

Ci vuole una nuova consapevolezza e un’assunzione di responsabilità da parte dei medici, sottoposti a forti pressioni da parte delle aziende, da colleghi e dagli stessi pazienti. Occorre anche che i cittadini si rendano conto che non sempre il medico che prescrive più esami e prestazioni è più competente.

Il gruppo di lavoro ha pertanto stilato una lista che ha permesso di identificare le 5 pratiche che sarebbe meglio evitare

Richiedere di routine l’ecografia tiroidea nei soggetti senza segni e/o sintomi di patologie tiroidee e non appartenenti a gruppi di rischio per carcinoma tiroideo. L’esecuzione indiscriminata non solo individua un numero elevato di noduli tiroidei privi di peso patologico, ma può causare ansia nel paziente e un aumento delle procedure diagnostiche e interventi chirurgici.

Ripetere l’indagine densitometrica ossea a intervalli minori di due anni; i cambiamenti percentuali nella densità ossea prevedibili entro due anni grazie alle terapie o alla normale perdita di massa ossea nelle donne in menopausa è inferiore alla precisione di rilevamento della tecnica utilizzata.

Richiedere il dosaggio del testosterone libero nel sospetto diagnostico di ipogonadismo e di iperandrogenismo; le metodiche attualmente in uso non rendono utilizzabili i risultati ottenuti. È preferibile basarsi sul testosterone totale.


Richiedere di routine il dosaggio della FT3 nei pazienti con patologia tiroidea; nella maggior parte dei casi il dosaggio del TSH è sufficiente per conoscere la funzione della tiroide. È utile il dosaggio della FT3, oltre alla FT4, solo se si riscontrano valori soppressi di TSH. 

Trattare indiscriminatamente con levotiroxina i pazienti con gozzo nodulare; l’efficacia clinica del trattamento si realizza solo in una minoranza di pazienti e dopo un  trattamento molto lungo.La terapia va presa in considerazione solo in casi particolari e in soggetti giovani.

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