Sanihelp.it – Secondo il Dr. N. Bellamy e colleghi, della Mayne Medical School a Brisbane, Australia, questi rilievi possono indirizzare i tempi di somministrazione dei medicinali e della terapia dell’artrite. I pazienti saranno quindi in grado di pianificare meglio le loro attività, sapendo quale parte della giornata sarà caratterizzata da un miglioramento del dolore.
Secondo il team di Bellamy, la maggior parte dei pazienti con osteoartrite alle mani dichiara che il dolore e la rigidità variano durante il corso della giornata, migliorando dalle quattro del pomeriggio; di pari passo, sembra migliorare anche la destrezza.
Questi risultati indicano che il dolore dovuto all’artrite, è regolato da un «orologio» interno, chiamato ritmo circadiano, che controlla il ritmo del sonno e veglia e rivestirebbe un ruolo importante anche in altri processi fisiologici, come la produzione di ormoni e la pressione del sangue. Il principale orologio circadiano è il cervello, ma esistono anche orologi periferici in altre parti del corpo, inclusa la cute.
I pazienti recluati per lo studio, soffrivano di osteoartrite, una malattia caratterizzata dalla frantumazione della cartilagine, che funziona come un «cuscinetto» nelle articolazioni, con conseguente comparsa di dolore ed edema. L’osteoartrite è la causa principale di disabilità negli anziani. Non esiste attualmente nessuna cura per l’osteoartrite, e la terapia è volta solo al controllo dei sintomi.
In un articolo sul numero di dicembre di Annals of the Rheumatic Diseases, Bellamy e colleghi scrivono che il dolore, la rigidità e la destrezza mostrano un andamento circadiano nell’osteoartrite del ginocchio, e nell’artrite reumatoide. Questa forma di artrite si verifica quando il sistema immunitario, per ragioni sconosciute, aggredisce le articolazioni, causando infiammazione, edema e dolore.
Nello studio attuale, 21 pazienti con osteoartrite hanno registrato, per dieci giorni consecutivi, i livelli di dolore e rigidità in sei momenti diversi della giornata, oltre ad eseguire un test per la destrezza manuale, ponendo alcune palline in uno tubo stretto.
I ricercatori hanno riscontrato una fluttuazione dei livelli di dolore, rigidità e destrezza nelle 24 ore. Il dolore meno intenso era stato registrato alle 16:10, la rigidità meno intensa alle 16:18 e la maggior destrezza alle 15:48.
Questi risultati, generalizzabili a tutta la popolazione con OA alle mani, forniscono indicazioni importanti su come organizzare le attività del vivere quotidiano, e sul momento migliore per somministrare i medicinali antireumatici.