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La distribuzione dei preservativi nelle scuole aumenta la sicurezza ma non incoraggia il sesso

Sanihelp.it – In base a un sondaggio condotto tra ragazzi fino a diciannove anni di età in istituti che mettevano a disposizione gratuitamente i preservativi, è emerso che il preservativo è stato usato da una larga parte degli studenti, ed invece la percentuale di rapporti sessuali durante gli ultimi tre mesi è risultata molto bassa.


La percentuale di coloro che affermavano di non avere mai avuto rapporti sessuali era lievemente inferiore – il 42 percento contro il 49 percento – rispetto ai ragazzi frequentanti scuole che non prevedevano la distribuzione dei preservativi.

L’autore principale dello studio la Dr. Susan M. Blake ha riferito che questi risultati coincidono con quelli di studi precedenti e suggerisce che, contrariamente a quanto temuto da alcuni, distribuire i preservativi agli adolescenti potrebbe servire a prevenire le malattie a trasmissione sessuale, senza spingerli ad avere più spesso rapporti sessuali.

La ricercatrice ha sottolineato che, ovviamente, la decisione di un adolescente di cominciare ad avere rapporti sessuali dipende da svariati fattori, al di là della disponibilità dei preservativi a scuola.

Secondo la dottoressa Blake la decisione di iniziare ad essere sessualmente attivi è una delle più importanti nell’esistenza di un individuo ed è improbabile che possa essere influenzata dalla maggiore disponibilità di preservativi.

A questo va aggiunto che la distribuzione dei preservativi nelle scuole superiori è diretta a quei giovani che hanno già cominciato ad avere rapporti sessuali.

La Blake sostiene che l’adozione di un programma per la distribuzione dei preservativi solitamente invia un messaggio esplicito o implicito ai giovani sessualmente attivi invitando alla protezione di se stessi e del proprio partner dall’HIV, dalle malattie a trasmissione sessuale e da una gravidanza indesiderata.


Nel numero di giugno della rivista American Journal of Public Health, la Blake, insieme ai suoi collaboratori, scrive che attualmente negli Stati Uniti circa la metà dei ragazzi che frequentano le superiori sono sessualmente attivi e la presenza di malattie a trasmissione sessuale tra gli studenti è “elevata in modo inaccettabile”.

In base allo studio, un giovane su tre incorre in una malattia sessualmente trasmessa entro i 24 anni e circa un milione di adolescenti statunitensi rimangono incinte ogni anno e nella maggior parte dei casi senza avere programmato la gravidanza.

Nel corso dello studio la Blake e la sua equipe hanno esaminato 4.166 teen-ager in riferimento alla loro attività sessuale e di questi 865 frequentavano scuole che distribuivano preservativi ai propri studenti.

La maggior parte delle scuole esigeva che gli studenti richiedessero i preservativi al personale scolastico, all’infermiera della scuola, all’insegnante di educazione fisica o al vice- preside. Soltanto il 10 percento delle scuole consentiva agli studenti di ottenere i preservativi da una fonte “priva di controlli” come i distributori automatici.

Gli studenti che frequentavano le scuole dove era prevista la distribuzione dei preservativi risultavano più informati su HIV e AIDS e su come utilizzare correttamente il preservativo.


FONTE: American Journal of Public Health

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