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In occasione dell’Audizione da parte della XII Commissione della Camera sui contenuti del decreto-legge n. 87/2005 sui prezzi dei medicinali a carico dei cittadini che si è tenuta ieri, l’associazione dei farmacisti ha approfittato per ribadire le sue posizioni in merito alle nuove disposizioni sui prezzi dei farmaci.
Prima di tutto Federfarma è d’accordo con le disposizioni sulle liste di trasparenza dei medicinali di fascia C ossia la sostituzione da parte del farmacista del medicinale con un farmaco equivalente ma meno costoso.
Mentre permangono le obiezioni sulla questione sconto. Ecco cosa si legge nella nota diramata sul sito: «Ferma restando l’esigenza di ridurre i prezzi dei medicinali interessati, non è invece condivisibile lo strumento dello sconto, perché oltre a equiparare i medicinali senza ricetta a beni di consumo e a svilire l’attività delle farmacie, rischia mettere in difficoltà le farmacie più piccole che non possono reggere la concorrenza di quelle più grandi e potrebbero addirittura chiudere. Il tutto senza risolvere il problema dei prezzi dei medicinali pagati dai cittadini, che restano elevati anche in confronto a quelli praticati negli altri Paesi europei».
Infine un secco no alla distribuzione dei farmaci senza ricetta attraverso canali diversi dalle farmacie. Secondo Federfarma questi medicinali sono farmaci a tutti gli effetti, che richiedono cautele d’uso a causa di controindicazioni, effetti collaterali e interazioni.