Sanihelp.it – Anche quest’anno l’influenza è arrivata, ma non è l’unica ad imperversare: in questo periodo ha il suo clou anche il virus respiratorio sinciziale (VRS), che nell’adulto porta a sintomi spesso indistinguibili da quelli della comune influenza ma nei neonati e nei bambini al di sotto dei due anni di vita può dar luogo a complicanze gravi e non di rado mortali.
«A Milano sono già stati individuati quaranta casi di infezione da VRS di tipo B», spiega Fabrizio Pregliasco, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva e in Tossicologia all’Università degli Studi di Milano.
Il virus presenta due caratteristiche peculiari: in primo luogo è l’agente che più spesso causa la bronchiolite, un’infezione respiratoria severa che può richiedere il ricovero in unità di terapia intensiva. In secondo luogo l’infezione da VRS può dare un’incidenza del 20% di problematiche maggiori, predisponendo ad un inizio della vita difficile anche per le ricadute negli anni successivi all’infezione.
L’unica forma di protezione da questi rischi è la prevenzione, attraverso la somministrazione mensile di un anticorpo monoclonale umanizzato (palivizumab) durante il periodo epidemico autunno-invernale.