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Capelli: quest’esame s’ha da fare!

Sanihelp.itI capelli non sono tutti uguali, quindi non vanno trattati tutti allo stesso modo. Prima di intraprendere qualsiasi trattamento è fondamentale capire come sono fatti i nostri capelli e in quale categoria rientrano.


Se si guardasse al microscopio un capello, si vedrebbe che la sua superficie è rivestita da moltissime scaglie piatte, aderenti lungo tutto il capello e disposte come le tegole di un tetto. Dalla cura di queste piccole cellule dipendono lo stato di salute e l’aspetto estetico di tutta la capigliatura.

Per mantenere le scaglie compatte e aderenti al fusto, e avere così una chioma folta e lucente, impariamo innanzitutto a riconoscere i nostri capelli:

  • Normali: sono forti, resistenti, idratati e brillanti, qualunque sia il loro diametro e la loro forma. I pochi fortunati che hanno capelli normali, cioè sani, possono mantenere questo stato di salute con pochi e semplici accorgimenti.
  • Grassi: la radice grassa e l’aspetto unto, quasi trasandato, sono dovuti a un’eccessiva produzione di sebo dal follicolo pilifero. I capelli grassi hanno bisogno di essere lavati più spesso dei normali perché il grasso attira la sporcizia e la trattiene. Si consiglia l’uso di uno shampoo delicato e appositamente formulato per lavare l’eccesso di sebo.
  • Misti: cioè grassi alla radice e secchi sulle punte, sono causati da lavaggi sbagliati: usa uno shampoo delicato sulle punte e poi una frizione.
  • Secchi: sono spenti e fragili. Hanno bisogno di uno shampoo delicato più un balsamo a seguire. Vanno accorciati periodicamente per eliminare le doppie punte.
  • Sottili: sono capelli estremamente ribelli, necessitano di trattamenti accurati dopo-shampoo per renderli più corposi.

Per sapere in quale categoria rientrano i tuoi capelli, puoi rivolgerti a una delle tante erboristerie che effettuano il test del capello. Basta recarsi in negozio con qualche capello (un paio sono più che sufficienti!) due-tre giorni dopo l’ultimo lavaggio, quando il capello ha recuperato la sua condizione fisiologica, cioè naturale.

Uno specialista tricologo eseguirà un’analisi accurata sia della cute che della lunghezza del fusto, per controllare per esempio la produzione di sebo o la presenza di eventuale forfora, o per verificare lo stato di circolazione sottocutanea che spesso è all’origine delle problematiche del capello (per esempio, della sua fragilità). Il servizio è quasi sempre gratuito e comprende: l’esame, l’individuazione di una terapia personalizzata e un controllo a distanza di tempo.

In alternativa (ma non è proprio al stessa cosa!) è possibile eseguire da soli, comodamente da casa, l’autotest del fusto. Bagna un capello e tiralo: se si allunga, significa che è in buone condizioni. Infatti l’elasticità del capello è un buon indicatore del suo stato di salute: lo sapevi che un fusto sano può sopportare il peso di un etto prima di spezzarsi?

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