Sanihelp.it – Ancora un progresso nel campo dei pacemaker. È da poco nato un pacemaker artificiale rivoluzionario.
È piccolissimo, impiantabile, completamente automatico, ad ampia potenzialità di programmazione: esso interviene solo quando occorre e in modo “sicuro”. Ma la verà novità sta nella attenzione totale all’aspetto sicurezza.
Il perché lo ha spiegato il Professor Massimo Santini, Primario Cardiologo dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma.
«Compito dei pacemaker è quello di stimolare la contrazione degli atri o dei ventricoli cardiaci a seconda dei casi. Ma le evidenze cliniche confermano l’esigenza di ridurre la stimolazione ventricolare destra al minimo per diminuire il rischio di insorgenza di fibrillazione atriale o di scompenso cardiaco che in alcuni casi è possibile nei casi di ripetuta stimolazione del ventricolo. Il pacemaker deve essere una sentinella attenta ed intelligente, in grado cioè di stimolare il ventricolo destro solo quando è necessario».
Il pacemaker superintelligente è dotato di un particolare algoritmo che consente di ridurre fino al 99 per cento la stimolazione ventricolare destra non necessaria e di salvaguardare così la funzionalità cardiaca.