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Malattie cutanee e trapianti: le novità

Sanihelp.it – Farmaci biologici anti-psoriasi, fototerapia contro la vitiligine e tintarella del sangue per salvare i trapiantati dal rigetto: sono le novità emerse durante il recente meeting di Fotobiologia e Fototerapia tenutosi a Montecatini Terme.


Il primo problema riguarda la terapia farmacologica della psoriasi, necessaria nelle forme più gravi (20-30% dei casi): farmaci convenzionali come ciclosporina A, methotrexate e retinoidi possono causare effetti epato-tossici e mancano di sicura efficacia nel tempo.

La convention ha portato dunque alla ribalta farmaci innovativi, definiti biologici poiché bloccano specifiche molecole-chiave nello sviluppo patogenetico della psoriasi. Tali farmaci (efalizumab, infliximab, adalimumab, etanercept) svolgono un’azione selettiva su molecole specificamente coinvolte nella patologia, non su tutto il sistema immunologico: questo significa maggiore sicurezza d’uso. In particolare etanercept, farmaco che interviene su un bersaglio centrale nella patogenesi della psoriasi e di alcune malattie autoimmuni, il Tumor Necrosis Factor (TNF), crea un’inibizione fisiologica, che riequilibra le concentrazioni di TNF, mentre se fosse totale comprometterebbe le capacità di difesa dell’organismo.

Per quanto riguarda la vitiligine, se finora non esisteva una vera cura, oggi è disponibile la Microfototerapia a luce fredda Bioskin, che consiste nell’irradiare solo le aree di pelle colpite dalla malattia: un miglioramento netto rispetto alla fototerapia classica, che trattava tutta la pelle indiscriminatamente.

Così le zone più sensibili, come le palpebre, possono essere trattate con dosi minori di UVB. Inoltre la quantità di radiazioni è fin di 1000 volte inferiore rispetto a quelle fatte assorbire con la terapia usata oggi in molti ospedali: cabine di luce con lampade ultraviolette che irradiano tutto il corpo. Questo permette di ridurre sia il rischio di tumori della pelle e invecchiamento cutaneo, sia la possibilità di effetti collaterali, come bruciori o eritemi (durante e dopo il trattamento).

Infine è stato presentato un nuovo trattamento che sostituisce l’uso di farmaci tossici con un sistema che abbronza il sangue. Con un normale sistema da endovena, ma in uscita, si manda il sangue del paziente a circolare fuori dal corpo, esponendone tutte le cellule e componenti (globuli rossi e bianchi, linfociti, piastrine ecc.) a ben dosati raggi ultravioletti UVA. Si ottiene così un effetto immunomodulante che sostituisce la somministrazione di farmaci antirigetto come la ciclosporina, senza effetti collaterali sulla pelle. La terapia è efficace contro i rigetti dei trapianti di midollo osseo, cuore, polmone, fegato e reni, e nel trattamento di malattie autoimmuni come sclerodermia, artrite reumatoide e diabete giovanile.

Per ora le apparecchiature sono disponibili solo negli ospedali di Siena, Padova, Torino, Gallarate, Pavia, Brescia. La metodica non è riconosciuta dal nostro Ssn nei LEA (Limiti Essenziali di Assistenza), quindi sia l’acquisto che il mantenimento sono affidati a fondazioni private.


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