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Mamme-canguri? I bebé saranno felici

Sanihelp.it – Cosa c’è di più bello per una madre che tenere il proprio piccolo stretto a sé, accoccolato in mezzo al seno in una posizione canguro che richiama quella fetale? Chiedetelo a una mamma della Colombia, un paese che ha fatto di questo contatto epidermico madre-figlio una tecnica neonatale chiamata Metodo Mamma Canguro (MMC).


La marsupioterapia è nata per ovviare a un grave problema: l’alto tasso di mortalità infantile dovuta a nascite premature o sottopeso. L’idea risale al 1978: per ovviare alla carenza di incubatrici, Edgar Rey Sanabria, direttore del dipartimento di medicina neonatale dell’Istituto Materno Infantile colombiano, propose di applicare la fisiologia dei marsupiali al trattamento del bambino nato prematuro o sottopeso. Il piccolo, una volta stabilizzato, doveva essere posto il prima possibile contro la pelle calda e confortevole della madre: questo avrebbe facilitato la sua ripresa e l’avvio dell’allattamento al seno.

Da allora, e nell’arco di una ventina d’anni, l’MMC ha avuto una diffusione lampo in tutto il mondo. Non presenta limitazioni né controindicazioni e può (anzi, dovrebbe) essere applicato, il più precocemente possibile, a tutti i lattanti di qualsiasi parte del mondo. Ecco perché.

  • Attenua il brusco distacco dalla mamma causato dal parto, e aiuta la mamma a sviluppare quella raffinata sensibilità corporea essenziale per un buon rapporto con il suo piccolo.
  • Favorisce l’alimentazione materna: la suzione si instaura tanto più efficacemente quanto più precoce è stato il suo inizio: nella posizione canguro il bimbo cerca subito il seno.
  • Schiude la comunicazione bambino-genitori. In un’epoca segnata dalla non-comunicazione, l’MMC agisce come canale di contatto tra genitori e neonato. Inoltre, responsabilizza i genitori restituendo loro il ruolo di datori di cure.
  • Combatte l’ipotermia e rasserena il piccolo. La pelle della madre è morbida, forte e calda, la cui temperatura si autoregola, e ha un odore conosciuto quindi tranquillizzante. Inoltre il contatto pelle-a-pelle è accompagnato da un rumore regolare e rilassante: il cuore della mamma.
  • Attenua la sofferenza dei neonati più fragili. Oggi si sa che anche il neonato prova dolore, e che la soglia di questo è inferiore nei prematuri. Il contatto con la pelle della mamma permetterà di diminuire la sofferenza del bimbo, infondendogli sicurezza e favorendo la normalizzazione della frequenza cardiaca (in forte aumento in presenza di dolore).

Come si applica? Si tiene il neonato, poco vestito, contro il torace di un adulto, in posizione rigorosamente verticale, per tenere libere le sue vie respiratorie. L’uso di una fascia elastica, in lycra di cotone, avvolta attorno al busto del portatore e al corpo del bambino, aiuta a mantenere questa posizione, permettendo alla madre o al padre di rilassarsi.

Quando avviare l’MMC? Dipende dalle condizioni del neonato: se è sano, è preferibile un inizio molto precoce, attaccando il bambino al seno immediatamente dopo la nascita.

Quando smettere? È il neonato stesso che sa quando questa posizione non gli serve più: comincerà a sudare e protestare per muoversi e stiracchiarsi.

Alcune avvertenze. Prima di porre un neonato contro il corpo della mamma, occorre asciugare molto bene la sua pelle. È sconsigliato portare il bimbo in posizione canguro se la pelle della madre non è pulita o intatta o se ha la febbre.


Va infine precisato che l’MMC si applica solo verso i neonati stabilizzati, vale a dire quelli che riescono a stare fuori dall’incubatrice senza che il loro ossigeno nel sangue o la loro frequenza cardiaca registrino variazioni.

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