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A Lodi la prima Risonanza Magnetica aperta d’Italia

Sanihelp.it – Non più ingabbiati in un claustrofobico tubo, ma distesi e liberi di muoversi su un ampio letto, fra scenari spettacolari proiettati sulle pareti, madri e bambini addirittura insieme. Il medico può intervenire anche in diretta su ciò che vede all’interno del corpo. Sono queste le novità della prima Risonanza Magnetica aperta italiana, prerogativa dell’Ospedale di Lodi. Attualmente se ne contano 10 in Europa, 20 in tutto il mondo.    


Finora la NMR-Risonanza Magnetica Nucleare è stata impraticabile per una grossa fetta di persone: obesi, claustrofobi, bambini spaventati dallo spazio chiuso e anche tanti atleti extra-large che non riuscivano semplicemente a entrarci.

«La principale innovazione di questa apparecchiatura», spiega il professor Pier Giorgio Spaggiari, fisico e medico, direttore generale dei 4 ospedali dell’AO lodigiana, «è di a creare, en plein air, con due super magneti permanenti ad altissima permeabilità e conducibilità, un campo magnetico di elevatissima intensità, tale da scandire e rilevare le vibrazioni nucleari delle molecole d’idrogeno contenute nelle cellule dei nostri tessuti. Essi vengono scandagliati dalle onde magnetiche, e gli echi che rimandano segnalano le eventuali anomalie che si sospettino nei vari organi portati in evidenza, senza ombra di radiottività.

Il fatto che il paziente sia non incapsulato permette ai medici sia di fargli compiere ampi movimenti, cosa impossibile nelle altre risonanze, sia di intervenire in tempo reale su problematiche chirurgiche che si evidenzino.

Un’altra innovazione è la predisposizione di arredi e nuovi ferri chirurgici amagnetici, che altrimenti salterebbero via dalle mani, e anche l’impianto d’illuminazione non ha fili, ché creerebbero interferenze».

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