Sanihelp.it – Allerta in materia di antidolorifici: nei pazienti cardiopatici o a rischio, i farmaci antinfiammatori non steroidei, con l’eccezione dell’aspirina, aumentano il rischio di infarto e ictus.
Questo è quanto si legge nelle raccomandazioni diramate ai medici dall’American Hearth Association attraverso il periodico Circulation: Journal of the American Heart Association, organo ufficiale dell’Associazione.
«Diversi medici usano prescrivere i farmaci Coxib in prima battuta contro il dolore cronico, anche in pazienti con manifesti problemi cardiaci, mentre ci si dovrebbe affidare a tali farmaci solo in ultima istanza» prosegue il comunicato.
Tenendo conto delle problematiche a livello cardiaco del paziente, sarebbe opportuno affrontare il dolore scegliendo di affidarsi in prima battuta ad acetaminofene, aspirina e agli analgesici narcotici.
La scelta di ricorrere maggiormente agli analgesici oppioidi risponderebbe inoltre alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che suggerisce l’utilizzo di oppiacei nel dolore moderato-severo, preferendo la via di somministrazione orale, particolarmente efficace ed agevole.
Anche le Note AIFA per l’uso appropriato dei farmaci 2006-2007, in particolare la nota 66 dedicata a FANS non selettivi e Coxib, evidenziano peraltro come per i FANS il rischio di ospedalizzazione per una complicanza grave e potenzialmente fatale è stimato fra l’1 e il 2% per anno, mentre i dubbi avanzati sul profilo di sicurezza cardiovascolare dei Coxib appaiono tutt’altro che infondati e il complessivo profilo di sicurezza dato dal rapporto tra tossicità gastrointestinale e rischio cardiovascolare dei Coxib appare ancora insoddisfacente.