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Come agisce la cocaina sull’organismo

Sanihelp.it – Quando viene assunta la cocaina aumenta la velocità di produzione e di liberazione e blocca il riassorbimento delle catecolamine e in patrticolare della dopamina e della noradrenalina. Dall'altro lato impedisce la produzione dei neurotrasmettitori con effetto opposto: acetilcolina e serotonina.


Tutto questo ha conseguenze sul cervello e sull'organismo in generale. 

Il primo si eccita, e aumenta le attività cerebrali in particolare nei circuiti gratificanti. 

Nell'organismo si registra stimolazione cardiaca e polmonare: aumentano la pressione del polso, del respiro e la pressione arteriosa. Tutto questo sovraccarica cuore e polmoni che vanno sotto stress.

L'eccessiva immisione e il mancato recupero delle catecolamine portano alla mancata azione della cocaina. Accade quindi che dopo un certo livello di assunzione la sostanza non fa più effetto.

Quando la droga viene sniffata gli effetti insorgono dopo circa 10 minuti. Si avverte una sensazione di benessere interiore e di ebbrezza. Le percezioni risultano più vivaci e si è più sensibilibili emotivamente. Questa fase si può definire come della felicità in movimento: si avverte un insolita energia e uno spiccato acume mentale e psichico. Se le dosi sono massicce potrebbero comparire idee deliranti e fobie.

Quando l'effetto cocainico finisce, dopo venti quaranta minuti, si instaura un quadro depressivo. si può registrare abbassamento del tono dell'umore, apatia e abulia.  Questo stato di malessere fa nascere il desiderio di riassumere la sostanza per ripetere il percorso della felicità.


La continua ripetizione di questo percorso provoca la dipendenza e quindi l'intossicazione cronica con tutte le complicanze che essa comporta.

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