Sanihelp.it – 1. La tollerabilità.
A differenza che in passato, con l’introduzione di sofisticate punte di nuova generazione e il perfezionamento del sistema di raffreddamento, il trattamento con Thermage è oggi tollerabilissimo, soprattutto sul viso, nonostante l’alto grado di energia necessaria per ottenere la denaturazione del collagene.
Il grado di tollerabilità al dolore è tuttavia molto soggettivo: secondo la casistica del G.I.S.T. per il 31% dei pazienti è sufficiente l’applicazione di una crema anestetica, mentre il 27% non richiede neppure quella.
Il trattamento su altre aree corporee, come le braccia o l’interno coscia, richiede quasi sempre un’anestesia locale associata eventualmente a leggera sedazione.
2. Gli effetti collaterali. Thermage ha effetti collaterali quasi nulli e più leggeri rispetto al passato: ancora grazie all’introduzione delle nuove punte, l’edema che inizialmente poteva durare oltre le 24 ore, oggi, quando si verifica, non supera mai le 6 ore.
3. La sicurezza. La pratica risulta assolutamente sicura se eseguita con perizia e gli effetti collaterali sono rari e di modesta entità. Come per tutte le pratiche sanitarie richiede esperienza.
Durante la procedura si esegue il monitoraggio continuo dell’impedenza cutanea, con aggiustamento dell’entità di Radiofrequenza erogata, secondo lo spessore cutaneo e il risultato dell’impedenzometria.
4. Le controindicazioni. Uniche controindicazioni: le gravi cardiopatie, il diabete scompensato, le malattie autoimmuni a carico del collagene come il lupus, le coagulopatie, la gravidanza, l’artrite reumatoide, la sclerodermia. Non è indicata per i portatori di pace-maker. Thermage non dà risultati su chi soffre di celiachia.
La presenza di fillers non preclude la procedura, purché vengano attuati semplici ma fondamentali accorgimenti. Importante prima dell’esecuzione del trattamento è pertanto un’accurata anamnesi del paziente raccolta da medico esperto nella metodica.