Sanihelp.it – Oggi le donne sono più informate, attente alla salute, consapevoli del loro corpo e più aperte sulla sessualità e ai temi intimi. Recenti indagini confermano una sempre maggiore tendenza femminile alla consapevolezza di sé e a un atteggiamento disinibito, aperto, franco con se stesse e con il partner. Ma anche tra madri e figlie.
Basti pensare che, negli Anni ‘50, solo il 3% delle donne parlava con le proprie figlie di sessualità e contraccezione, mentre oggi il numero di mamme che affronta questi argomenti supera il 40%. Oggi, nel 54% dei casi, le under 20 parlano di tutto con le mamme. Queste ultime, in genere, sono giovani donne che non solo accettano, ma piuttosto cercano un rapporto più profondo con le figlie, uno scambio di confidenze e consigli che non hanno invece avuto con le proprie madri.
Le italiane del secondo millennio, che l’8 marzo di quest’anno hanno celebrato il primo centenario della loro Festa, sono donne che non fanno mistero delle loro scelte sessuali, anche in tema di contraccezione: il 26% delle nostre connazionali dichiara di usare metodi contraccettivi. «In passato, la scelta contraccettiva era delegata all’uomo – afferma Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica presso l’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano – poi, negli anni ‘60, grazie ai progressi della medicina, la donna ha potuto scegliersi il contraccettivo in prima persona. Ciò ha portato a un’importante assunzione di responsabilità nei confronti del proprio corpo e della propria sessualità. L’evoluzione della contraccezione ha mirato in questi anni a rendere le diverse possibilità contraccettive un abito su misura per tutte le donne».
E in questa direzione va la sempre maggiore diffusione del cerotto contraccettivo, scelto da circa un’italiana su due. Perché? «Le donne oggi sono aggiornate, informate, colte, con un buon livello di autostima – risponde la professoressa Graziottin – Per esempio, alcune dichiarano di scegliere il cerotto proprio perché si vede. Una visibilità che vuole testimoniare due cose: la propria sicurezza e un’esplicita dichiarazione al proprio partner: Io ci penso».
Ma le ragioni di questa preferenza sono anche altre: la via transdermica è meglio tollerata di quella orale perché evita il passaggio dal fegato; è adatto per le donne intolleranti al lattosio o al glutine; non influenza il peso; garantisce un rilascio costante di ormoni nel sangue, e quindi una minor fluttuazione di estrogeni, responsabili degli sbalzi d’umore tipici della sindrome premestruale; ha un dosaggio settimanale facilmente gestibile, che consente di evitare le dimenticanze ed elimina la sudditanza psicologica della somministrazione giornaliera della pillola.
Alcune indagini infatti mostrano che 1 donna su 2 dimentica una pillola al mese e quasi il 20% ne dimentica addirittura due. Ecco perché, sebbene in teoria la sicurezza della pillola sia del 99,9%, in realtà nel 4,9 % dei casi questo metodo fallisce, e le donne che la utilizzano vanno incontro, loro malgrado, a una gravidanza indesiderata.