Sanihelp.it – Uno studio di metanalisi effettuato su un campione rappresentativo di popolazione di adulti australiani fisicamente attivi ha concluso che anche in questo tipo di soggetti il tempo trascorso davanti alla televisione si ripercuote negativamente sulle variabili connesse alle patologie metaboliche.
Esistono da ormai più di una decade linee guida che suggeriscono l’importanza di almeno mezz’ora di esercizio fisico al giorno, al fine di ridurre il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari, o di diabete di tipo 2.
Evidenze emergenti indicano come l’assenza di movimento, tipica di ad esempio di chi sta seduto davanti alla TV, sia un fattore di rischio indipendente per l’insorgenza delle stesse patologie, suggerendo che la riduzione di uno stile di vita sedentario sia altrettanto importante della promozione di una regolare attività fisica.
Al fine di studiare la relazione tra sedentarietà e salute sono stati analizzati 2031 uomini e 2033 donne adulti sani reclutati per lo studio Ausdiab (Autralian Diabetes, Obesity and Lifestyle), che hanno dichiarato di effettuare almeno 2,5 ore alla settimana di esercizio fisico da moderato a intenso.
Le analisi hanno evidenziato correlazioni positive e dose-dipendenti tra il tempo trascorso davanti alla TV e la circonferenza addominale, la pressione arteriosa sistolica, la glicemia a 2 ore dal pasto sia per gli uomini che per le donne, e con i trigliceridi, la glicemia a digiuno ed il colesterolo HDL solo nella popolazione femminile.
Per tutte le variabili considerate, sono state rilevate correlazioni più forti per le donne. Queste osservazioni hanno messo in luce come il comportamento sedentario sia un aspetto da analizzare singolarmente e non come semplice indicatore della carenza di attività fisica regolare. I dati ottenuti suggeriscono l’importanza di linee guida per regolare il comportamento sedentario, oltre che per raccomandare un esercizio fisico regolare.