Sanihelp.it – La Bioginnastica nasce nei primi anni novanta da un progetto di ricerca sull’attività motoria per il benessere globale della persona. Stefania Tronconi elabora le prime teorie all’interno dell’ISEF di Urbino.
Fino a oggi la Bioginnastica si è evoluta in un protocollo preciso di intervento interdisciplinare di tipo terapeutico ed educativo, originando un metodo per riappropriarsi del proprio corpo e vivere in modo consapevole, sano e attivo.
Il corpo è il simbolo della nostra storia, è la manifestazione del nostro carattere, strumento di espressione e comunicazione, motore della nostra vita. Tensioni fisiche e psichiche, stress, posture alterate, traumi e incidenti nel tempo possono portare a irrigidimenti e blocchi muscolari, fino a creare alterazioni sia nella struttura fisica, sia nella circolazione energetica.
Questi squilibri sono spesso l’origine di dolori (cervicalgie, lombalgie, crampi, contratture), posture alterate (cifosi, scoliosi, ginocchio valgo, piede piatto), problematiche a carico dell’apparato osseo-scheletrico (artrite, artrosi, discopatie, ernie) e alterazioni fisiologiche (gonfiore, edema, cellulite).
La Bioginnastica permette di riportare il corpo al suo stato naturale di equilibrio e salute attraverso un lavoro di percezione consapevole, decontrazione, automassaggio, allungamento globale e tonificazione prevalentemente isometrica.
La Bioginnastica è un metodo di lavoro globale sulla persona, sotto ogni suo aspetto: fisico, psichico, emotivo, caratteriale, morfologico ed estetico.
Il primo passo è la conoscenza di se stessi: non si può lavorare sul corpo senza essere consapevoli delle ferite fisiche ed emotive che ci possono essere. Divenire consapevoli lavorando sul proprio corpo permetterà di entrare in comunicazione vera prima con se stessi e poi anche con gli altri, solo attraverso un’esperienza personale è possibile capire, accettare e rispettare.