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Le cure termali vogliono un riconoscimento scientifico

Sanihelp.it – La medicina termale dedica un nuovo capitolo della sua storia al campo della prevenzione e della cura delle più diffuse patologie croniche. Protagonista di questa svolta è la Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale, un ente senza fini di lucro che ha lo scopo di sostenere l’attività scientifica nel campo del termalismo.


«La storia delle terme spesso è apparsa velata da una patina di empirismo, sprovvista cioè di una parte scientifica sufficientemente condivisa -sottolinea Marco Vitale, Coordinatore scientifico della Fondazione -Diversi progetti di ricerca provano oggi l’efficacia della terapia termale, che ottiene risultati positivi misurabili in una vasta gamma di patologie, da quelle reumatologiche a quelle ginecologiche, dalle urologiche alle affezioni dermatologiche. Non solo: chi si cura alle terme spesso vede abbattere il numero di recidive, usa meno farmaci, evita più spesso l’ospedalizzazione».
Uno di questi studi ha dimostrato che in più del 90% dei casi le cure termali hanno efficacia nelle patologie per le quali le diverse acque dimostrano specificità, incidendo in modo significativo sia sulle malattie croniche sia sull’uso dei farmaci e delle ore lavorative perdute nell’arco dei 12 mesi oggetto della ricerca. 

Grazie a questa nuova concezione scientifica del termalismo, si apre una nuova era: quella delle tecniche biomediche con basi scientifiche sempre più solide, ma anche l’era della medicina preventiva, una multidisciplenarietà che coniuga i concetti di prevenzione, cura, riabilitazione e benessere e li sottopone al giudizio della comunità scientifica internazionale.

Il valore delle medicina termale italiana non è solo scientifico, ma anche economico: il fatturato del comparto, pari a 734 milioni di euro, è infatti costituito all’82% da prestazioni sanitarie, pari a più di 580 milioni l’anno (199 milioni solo per i fanghi e i bagni termali, 172 per le cure inalatorie). Tutto ciò è possibile grazie alla presenza di ben 380 stabilimenti termali funzionanti in 170 Comuni, la metà dei quali ubicati al Nord, anche se la Regione con più alto numero di stazioni è la Campania (114, seguita dalle 110 del Veneto). Un patrimonio collegato a 5831 esercizi alberghieri con oltre 381mila posti letto.

Per informazioni sulla medicina termale in Italia, il tipo di acque e le loro applicazioni curative, le modalità di accesso, la copertura delle terapie tramite il Servizio Sanitario Nazionale: www.fondazioneforst.it.

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