Sanihelp.it – Sono stati presentati al 12° Congresso Annuale della European Federation of Neurological Societies (EFNS) i risultati di uno studio sugli effetti dell’uso del farmaco pramipexolo nella cura della Sindrome delle Gambe senza Riposo (RLS). I risultati hanno dimostrato che pramipexolo non solo migliora significativamente i sintomi caratteristici della RLS nei pazienti con RLS di grado moderato-severo, ma anche ha benefici sui sintomi associati, come il dolore agli arti inferiori e le ripercussioni sulla qualità di vita, inclusi i disturbi dell’umore.
Il dolore agli arti inferiori e i disturbi dell’umore sono importanti sintomi secondari comuni nei pazienti con RLS; questi sono i primi studi in cui un trattamento, approvato per la RLS, ha dimostrato benefici anche sui sintomi associati alla RLS.
La Sindrome delle Gambe senza Riposo colpisce sino al 10% della popolazione mondiale di età compresa fra i 30 e i 79 anni, di cui circa un terzo con una frequenza dei sintomi superiore a due volte la settimana e conseguente disagio da moderato a grave.
L’impatto di questa patologia sulla qualità di vita è ampio e va oltre l’incontrollabile urgenza di muovere le gambe o l’incapacità di dormire; di conseguenza i trattamenti devono essere efficaci sull’intero spettro di sintomi che accompagna questa malattia. Questi nuovi dati evidenziano che pramipexolo è un trattamento semplice ed efficace per i pazienti con RLS, da moderata a severa.
Pramipexolo è un composto frutto della ricerca di Boehringer Ingelheim approvato per la prima volta nel 1997 per il trattamento di sintomi e segni della Malattia di Parkinson Idiopatica sia come monoterapia, sia in associazione con levodopa. Nel 2006, pramipexolo è stato approvato per essere impiegato nella terapia dei sintomi della Sindrome delle Gambe Senza Riposo (RLS) idiopatica di grado da moderato a grave. È attualmente commercializzato in più di 70 paesi nel mondo.