Sanihelp.it – Nel 1991, a dieci anni esatti dalle prime notizie sull’Aids, gli Italiani che mettevano al primo posto tra le loro paure la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita erano uno su cinque. Per l’esattezza il 21% della popolazione. A far più paura dell’Aids c’erano solo la droga, con il 53,4% e la criminalità organizzata con il 45,5%.
Dopo diciassette anni, secondo quanto rilevato da un inedito sondaggio della SWG svolto in occasione della Giornata Mondiale Aids del 1 dicembre, per conto di NPS – Network Persone Sieropositive, a fare dell’Aids la prima delle proprie preoccupazioni sono rimasti solamente 4,8 italiani su 100 (e nel 2007 erano addirittura lo 0,6%).
I risultati evidenziano che: l’Aids non fa più paura, nonostante si sappia che è una malattia che può condurre alla morte, perché non riguarda più noi, ma gli altri, nel senso degli abitanti dei paesi in via di sviluppo in primo luogo e poi gli altri di casa nostra, cioè gli omosessuali, i drogati, le prostitute e gli immigrati.
E così si spiega perché, nonostante gli italiani pensino che l’Aids sia la terza causa di morte nel mondo (in realtà solo il 4,9% dei decessi nel mondo sono causati dall’Aids), a temerla come malattia siano solamente 6 italiani su 100 contro il 41% che pone il cancro in cima ai propri timori o il 12% che teme più di ogni altra patologia la demenza senile.
Una conferma del fatto che il problema riguarda sempre qualcun altro sta anche nel confronto tra i dati delle risposte al questionario riguardanti le abitudini sessuali. Mentre il 64% degli intervistati ritiene che l’Aids abbia modificato la vita sessuale delle persone, portandole a comportamenti più responsabili, solo il 25% degli italiani ha dichiarato di aver modificato le proprie abitudini sessuali.
Insomma, l’Aids si conosce, si sa che è un pericolo grave per la salute, ma di fatto si fa poco o nulla per evitarlo perché si ritiene che sia un problema di altri, mai nostro. E forse questa è anche la causa del perché, come ha giustamente rilevato il 69% degli intervistati, l’Aids non fa più notizia.