Sanihelp.it – I giovani sono un target di popolazione estremamente vulnerabile ai rischi legati al consumo di bevande alcoliche. Rischi spesso assunti inconsapevolmente e sempre più frequentemente influenzati dalle pressioni sociali, mediatiche, pubblicitarie, familiari.
L’alcol, a differenza degli altri principali fattori di rischio, gode di un’accettazione sociale e di una familiarità e popolarità legate alla cultura italiana del bere, una cultura mediterranea, che poneva, sino a un decennio fa, il consumo di vino come componente inseparabile dell’alimentazione.
Oggi, a fronte delle modificate abitudini e modelli di consumo e della più ampia disponibilità e offerta di bevande alcoliche, i giovani hanno adottato modelli di consumo che separano il bere dalla ritualità dei pasti e lo assumono in funzione degli effetti che esso è in grado di esercitare sulle performance personali.
L’alcol è usato (e non consumato) per sentirsi più sicuri, più loquaci, per facilitare le relazioni interpersonali, per apparire più emancipati e più trendy, per essere più facilmente accettati dal gruppo o, in alcuni casi, per conquistare un ruolo di (presunta) leadership tra i pari.