Sanihelp.it – Alla Fieragricola di Verona è stata presentata la prima Tac salva-mozzarella Made in Italy, realizzata con la collaborazione dell’Associazione Italiana Allevatori (AIA). Dalle prime prove effettuate su un totale di 18 campioni di mozzarelle provenienti da diversi caseifici, ben cinque (quasi un terzo) sono risultate positive al test, ossia non ottenute esclusivamente con il latte fresco.
La nuova tecnologia – ha spiegato la Coldiretti che ha presentato lo strumento – si basa sull'evidenziazione di un marcatore che si trova nelle mozzarelle non prodotte con solo latte fresco ed è stata messa a punto con la collaborazione della facoltà di Agraria della Università di Bari.
Si tratta del primo sistema di analisi che consente di rilevare se una mozzarella vaccina è stata realmente prodotta con latte fresco o se, invece, è realizzata utilizzando cagliate congelate o cagliate refrigerate vecchie. Le cagliate congelate da impiegare nella produzione di mozzarelle arrivano principalmente da Lituania, Ungheria, Polonia, Germania ma la loro presenza non viene indicata in etichetta perché non è ancora obbligatoria l’indicazione di origine.
Il risultato delle analisi conferma i dati statistici sulle importazioni dai quali si evidenzia che la metà delle mozzarelle vendute in Italia sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. In Italia nell’ultimo anno sono arrivati ben 2,2 miliardi di chili di latte confezionato e in cisterne tra cui 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi.
La metodica analitica messa a punto potrebbe essere utilizzata anche per prodotti diversi dalle mozzarelle, sempre nel settore lattiero caseario.