Sanihelp.it – Il calcio è il minerale più abbondante nell'organismo: il 99% si trova nelle ossa e nei denti e l’1% è nel sangue, nei liquidi interstiziali e all’interno delle cellule.
Questo minerale è coinvolto in numerosi processi biologici come la contrazione muscolare, la trasmissione dei segnali nervosi e la coagulazione del sangue, ma soprattutto – in forma di cristalli di idrossiapatite (sali di calcio e fosforo) – costituisce la componente minerale dell’osso.
I sali di calcio determinano la robustezza e la resistenza dell’osso, dando allo scheletro la possibilità di sostenere il peso del corpo e di permettere il movimento. Inoltre, le ossa costituiscono per l’organismo la riserva del calcio, cioè l’organismo preleva calcio dall’osso o lo deposita a seconda delle esigenze.
Il calcio assunto con la dieta viene assorbito a livello dell’intestino e immesso nel sangue. Tramite il sangue, viene distribuito a tutte le parti dell’organismo che ne hanno bisogno.
La riserva di calcio deve essere sempre mantenuta a livelli sufficienti per mantenere una robusta struttura ossea. Per fare questo, l’organismo deve mantenere rigorosamente sotto controllo i livelli del calcio nel sangue (calcemia), e lo fa sfruttando la vitamina D.
La presenza di questa vitamina infatti può aumentare l’assorbimento intestinale del calcio fino al 65%, mentre senza di essa l’assorbimento è minimo. Quindi, se la disponibilità di vitamina D è insufficiente, la calcemia tende ad abbassarsi e il nostro organismo deve ricorrere alla riserva di calcio contenuta nelle ossa. Una carenza di calcio nella dieta determina continui prelievi di calcio dall’osso, e con il tempo, l’indebolimento di quest’ultimo.
