Sanihelp.it – Per l’alterazione delle aree cerebrali che integrano le percezioni e le sensazioni che partono dal corpo, le donne con anoressia nervosa perderebbero la consapevolezza del proprio corpo reale e si troverebbero ancorate alla memoria di un corpo virtuale, che nulla è in grado di mutare.
Il lavoro scientifico è stato scritto da due ricercatori Italiani che forniscono le basi per una maggiore comprensione di questo grave disturbo alimentare.
Una serie di recenti studi effettuati con tecniche di risonanza magnetica su campioni di soggetti anoressici ha confermato una nuova ipotesi sulle cause dell’anoressia nervosa: la teoria del blocco allocentrico (allocentric lock).
È noto da tempo che la rappresentazione del corpo prende forma da due diversi sistemi di riferimento spaziale: il sistema di riferimento egocentrico, che integra le percezioni e le sensazioni che partono dal nostro corpo, e il sistema di riferimento allocentrico, che immagazzina la nostra immagine per come la percepiamo dall’esterno (come avviene allo specchio).
Secondo il lavoro dei due ricercatori, un deficit nel processo di conversione delle informazioni corporee da egocentriche ad allocentriche, dovuto all’alterazione delle aree cerebrali deputate a questa funzione, impedirebbe alle malate di aggiornare la propria immagine del corpo immagazzinata nella memoria a lungo termine (blocco allocentrico).
In altre parole, la percezione del proprio corpo reale non riuscirebbe più a modificare la rappresentazione del proprio corpo rivissuta in terza persona attraverso la memoria: il soggetto si troverebbe ancorato a un corpo virtuale che nemmeno drastici cambiamenti del proprio corpo reale sono in grado di mutare.