Sanihelp.it – L’Alzheimer è la causa più comune di demenza ma, sebbene questa malattia sia ben conosciuta dai medici, la comprensione dei suoi meccanismi patofisiologici è ancora incompleta.
Per comprendere lo schema della diffusione della malattia nel corpo umano gli scienziati svedesi della Linkoping University, hanno condotto un importante studio, i cui risultati sono tati pubblicati sul Journal of Neuroscience del 27 giugno.
I ricercatori hanno impostato le ricerche partendo dall’ipotesi che la proteina beta-amiloide, responsabile della morte dei neuroni e quindi causa dei problemi cognitivi tipici dell’Alzheimer, si trasferirebbe da neurone a neurone.
Gli scienziati hanno condotto esperimenti con neuroni umani maturi colorati di verde e poi mescolati a piccoli aggregati (detti oligomeri) di proteina beta-amiloide marcati con un colorante rosso.
Dopo un giorno, circa la metà delle cellule verdi era entrata in contatto con alcune di quelle rosse, ed è stato possibile osservare il passaggio della beta-amiloide rossa nelle cellule verdi e i primi segni della morte delle cellule in cui è entrata la proteina.
«La comprensione di questo fenomeno – spiega Martin Hallbeck, professore associato di Anatomia Patologica – getta luce sui meccanismi patofisiologici della progressione dell'Alzheimer. Ulteriori chiarimenti aiuteranno a scoprire nel dettaglio i meccanismi responsabili del modo in cui l'Alzheimer progredisce attraverso connessioni anatomiche e faciliterà lo sviluppo di nuove strategie per bloccare la progressione di questa malattia disabilitante».