Sanihelp.it – Le persone impegnate nelle missioni umanitarie sono a rischio di sviluppare ansia e depressione sia durante le loro missioni che quando tornano a casa e per questo devono essere aiutate: lo sostiene uno studio condotto presso la Columbia University e pubblicato sulla rivista PLoS One.
Gli autori dello studio hanno interpellato circa 200 operatori internazionali impegnati in missioni umanitarie afferenti a 19 organizzazioni non governative scoprendo che il 4% di loro ha avuto esperienza di ansia e oltre il 10% sintomi depressivi.
Una volta tornati a casa questi operatori hanno visto ridurre la sintomatologia ansiosa, ma aumentare quella depressiva.
Secondo gli autori dello studio le organizzazioni non governative dovrebbero scegliere con grande attenzione i loro operatori: dovrebbero evitare le persone con pregressi problemi di ansia e depressione e dovrebbero scegliere persone molto motivate, poiché le persone più motivate e convinte del loro operato si sono rivelate essere le meno a rischio depressione sia durante la missione che al momento del ritorno a casa.