Sanihelp.it – C’è voluto oltre un secolo per confutare la credenza secondo cui il cervello adulto è impossibilitato a rigenerare i neuroni, ma solo destinato a perderne con l’invecchiamento. Una decina d’anni fa si è confermato che anche nel cervello, come in qualunque altro organo, ci sono cellule staminali adulte, e che noi tutti abbiamo la possibilità, in alcune zone specifiche del cervello, di formare, a partire da queste cellule, nuovi neuroni per tutta la durata della nostra esistenza.
È anche in parte grazie a questi neuroni nati in età adulta, che il cervello può adattarsi alle nuove e continue esperienze e stimoli cui siamo esposti ed essere plastico, continuare a imparare e immagazzinare nuove informazioni. Inoltre, le staminali neurali adulte sembrano attivarsi in risposta al danno, nel tentativo di ripararlo.
I farmacologi riuniti al 36° Congresso nazionale della Società italiana di farmacologia di Torino vedono nelle cellule staminali neurali adulte un target per lo sviluppo di nuovi farmaci, che possano potenziare la capacità di autoriparazione e di plasticità del cervello.
È stato ipotizzato che la maggior parte delle malattie neuropsichiatriche si associa ad alterazioni del processo con cui si formano questi nuovi neuroni. Uno degli obiettivi dei ricercatori, quindi, è capire cosa si altera in questo processo e comprendere se queste alterazioni contribuiscono, e in che misura, a malattie quali ictus, disturbi di tipo cognitivo associati alla malattia di Alzheimer e all’invecchiamento, ma anche depressione maggiore e disturbo bipolare.
Nell’ictus e in altre malattie neurodegenerative, per esempio, è noto che le cellule staminali si attivano, a seguito del danno, nel tentativo di generare nuovi neuroni. Purtroppo il microambiente in cui si vengono a trovare non permette che queste cellule o i neuroni cui esse danno origine sopravvivano o completino la loro maturazione, così questo tentativo di autoriparazione fallisce o si esaurisce.
Per questo, la farmacologia si prefigge lo scopo di studiare i meccanismi che regolano la neurogenesi adulta con l’ambizione, in futuro, di individuare farmaci che potenzino la produzione delle cellule staminali oppure facilitino la sopravvivenza dei nuovi neuroni.
Assai interessante, poi, lo studio della complementarietà tra trattamenti farmacologici mirati a potenziare la neurogenesi e stili di vita. Infatti esistono recenti lavori in grado di dimostrare come anche alcuni stimoli fisiologici (arricchimento ambientale, esercizio fisico) siano in grado di potenziare la capacità del cervello di formare nuovi neuroni.