Sanihelp.it – Un hamburger multistrato e grondante di salse oggi, un bicchierino di vino e una sigaretta domani, ed ecco che la pelle appare subito spenta, opaca, poco tonica. Se a questo aggiungiamo ritmi di vita scombussolati, notti insonni e stress, non dobbiamo stupirci se la pelle invecchia sempre più velocemente.
È ormai provato che numerosi piccoli eccessi quotidiani, uniti a uno stile di vita intenso e impegnativo, scatenano effetti negativi sulla cute e segnano la pelle delle donne di ogni età. Al di là dei geni, del tempo che passa e delle variazioni ormonali, infatti, il modo in cui ci comportiamo e l’interazione con l’ambiente esterno accelerano l’invecchiamento della pelle e ne alterano la qualità.
Secondo un test condotto su 300 donne, 7 su 10 riconoscono di compiere ogni giorno almeno un gesto che influisce in modo negativo sulla qualità della loro pelle. Per questo, oggi, la cosmetica affronta il problema dell’invecchiamento cutaneo da un nuovo punto di vista: il comportamento.
Per comprendere il nuovo concetto di invecchiamento comportamentale, è sufficiente osservare due gemelle: malgrado abbiano gli stessi geni e la stessa età, non hanno la stessa qualità di pelle e dimostrano un’età diversa. Il fattore che le distingue è proprio il comportamento, legato allo stile di vita. L’invecchiamento comportamentale è un nuovo segmento dell’antietà, che include per la prima volta un parametro fondamentale: l’azione della persona.
In uno studio condotto in 6 Paesi su oltre 9700 donne nel 2010, è evidente come in cima alla classifica dei fattori che accelerano l’invecchiamento della pelle ci siano le voci relative al comportamento. In particolare: nel 63% dei casi la cattiva alimentazione, nel 77% la mancanza di sonno, nel 66% lo stress, nel 71% l’esposizione all’inquinamento , nel 47% i raggi UV e nel 16% alla secchezza dell’aria. Fondamentali anche la mancanza di attività fisica (60%) e gli squilibri ormonali (58%).
È possibile proteggersi dall’invecchiamento comportamentale? «Sì, individuando i comportamenti a rischio e modificandoli – risponde Patricia Pineau, direttrice della comunicazione scientifica di L’Oréal Recherche – Tuttavia, siamo consapevoli che la vita odierna e le nostre voglie non ci permettono sempre di controllare totalmente il comportamento. I progressi compiuti in campo cosmetico negli ultimi anni ci offrono quindi nuove soluzioni per compensare l’impatto dell’invecchiamento comportamentale sulla qualità della pelle».
Quali sono i progressi scientifici e tecnologici della cosmesi in questo senso? «In futuro, grazie alle scienze cosiddette omiche, quali la genomica, la trascrittomica e la proteomica, sarà possibile personalizzare le risposte cosmetiche per ogni individuo e comprendere le diverse cinetiche di riparazione della pelle. La connected cosmetics, grazie a strumenti tecnologici, permetterà di seguire la valutazione dinamica della performance dei prodotti cosmetici in base a criteri precisi».