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Cuore e giovani: 200 morti all’anno, nascono linee guida

Sanihelp.it – Sono circa 4.000 ogni anno (8 casi per mille nati vivi) i neonati con cardiopatie congenite che possono andare incontro a disturbi più o meno gravi, con necessità di un intervento chirurgico o medico. Tra i vari disturbi ci sono le aritmie, cioè le anomalie del battito cardiaco, che sono alla base di numerosi problemi, non ultimo la morte cardiaca improvvisa, che tra i giovani riguarda tre ragazzi su 100 mila ossia circa 200 decessi ogni anno, 150 dei quali tra i 15 e i 24 anni.


A questi ragazzi che necessitano di diagnosi e di cure appropriate, vanno aggiunti tutti quelli che sono stati sottoposti a interventi di cardiochirurgia pediatrica per correggere i difetti del cuore o dei vasi principali, che comportano una modificazione dell’architettura anatomica del cuore e di conseguenza una modificazione del sistema elettrico che regola le sue pulsazioni. Non è infrequente, quindi, che in questi giovani adulti si presentino aritmie.

Sino a oggi il cardiologo pediatra agiva per lo più sulla base della propria conoscenza personale, applicando esperienze acquisite negli adulti. Al fine di sviluppare un comportamento diagnostico e terapeutico comune e obiettivo, eliminando ogni possibilità di condotta poco appropriata o addirittura pericolosa, l’area di Aritmologia Pediatrica AIAC coordinata da Fabrizio Drago, cardiologo del Bambin Gesù di Roma, ha realizzato un documento di raccomandazioni ad hoc, che costituisce il primo esempio in Italia e uno dei primi in Europa.

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