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Troppi antibiotici? Vai con i probiotici!

Contro la diarrea da antibiotico

Sanihelp.it – Cala la temperatura, salgono i rischi di bronchiti, otiti e di tutte le altre infezioni batteriche tipiche della stagione invernale. E inizia l’impiego massiccio di antibiotici, spesso assunti anche quando non servono. Secondo l’OsMed (Osservatorio Nazionale sull’impiego dei medicinali), con il suo ultimo Rapporto Nazionale sull’uso dei farmaci, gli antibiotici sono al quinto posto tra le classi di farmaci più frequentemente assunte dagli italiani.
E, purtroppo, con il picco di prescrizioni antibiotiche salgono anche i casi di diarrea e, più in generale, di alterazioni della flora batterica intestinale dovute all’attività di questi farmaci sui batteri presenti nel tubo digerente.


Secondo gli esperti, la prima regola è assumere gli antibiotici solo quando necessario. «Deve essere il medico a decidere se iniziare una terapia antibiotica – afferma la professoressa Anna Tagliabue, docente di Nutrizione Umana presso l’Università di Pavia – in particolare nelle forme influenzali, che sono di origine virale, non è quasi mai necessario ricorrere a questi farmaci se non in caso di complicanze di tipo batterico. A sottolineare la necessità di non abusare di antibiotici ci sono anche le recenti Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità sulle sindromi influenzali, secondo cui il loro impiego può essere anche dannoso, esponendo a inutili rischi come nausea e diarrea e favorendo il fenomeno della resistenza».

Quando però l’antibiotico serve davvero, è importante ridurre al minimo il rischio di effetti indesiderati, come la diarrea, maggiormente frequente nei pazienti che hanno le difese immunitarie deboli, come bambini e anziani.
Perché alcuni tipi di antibiotico possono provocare diarrea? «Gli antibiotici – spiega il professor Lorenzo Morelli, microbiologo dell’Università di Piacenza – contrastano l’azione patogena di uno spettro più o meno ampio di batteri. Se da una parte intervengono nei confronti dei batteri responsabili dell’infezione, dall’altra possono a volte agire anche nei confronti dei microrganismi buoni, che regolano e mantengono l’equilibrio della flora. Ecco perché è consigliabile seguire un regime alimentare che favorisca l’equilibrio della flora intestinale. I probiotici per esempio sono capaci di mantenere il naturale equilibrio dell’intestino o, se alterato, di riportarlo allo stato originario».

Diversi studi clinici infatti (tra cui un recente lavoro comparso sul British Medical Journal) hanno dimostrato come l’aggiunta alla normale alimentazione di un latte fermentato arricchito con Lactobacillus casei sia efficace non solo nel ridurre il rischio di diarrea da antibiotico, ma anche nel mantenere un apporto di nutrienti del latte in una forma maggiormente assimilabile, poiché la presenza di fermenti lattici rende digeribile lo zucchero del latte (lattosio).

Una dieta arricchita di probiotici ha dimostrato di essere efficace nel ridurre il rischio di diarrea anche nei bambini. Uno studio francese condotto su 287 bambini tra i 3 e i 36 mesi di vita ha dimostrato come un consumo quotidiano di Lactobacillus casei in un latte fermentato può ridurre del 50% gli episodi di diarrea, rispetto ai bambini che invece consumano solo latte. Un altro studio francese, che ha interessato 928 bambini tra i 6 e i 24 mesi, ha provato come l’efficacia di L. casei in un latte fermentato sia superiore rispetto a quella di un normale yogurt nel ridurre le forme diarroiche da rotavirus, causa più comune di gastroenteriti virali fra i neonati e i bambini sotto i 5 anni.

Non solo probiotici. «In caso di malattia infettiva febbrile trattata con antibiotici è anche opportuno dare la preferenza a spremute e frullati di frutta fresca o verdura ricchi di vitamine e di liquidi, carni magre e pesce cucinate con pochi grassi, pasta o riso condite con olio e parmigiano – aggiunge la professoressa Tagliabue – Anche qualche dolce semplice (senza creme o cioccolato) può essere concesso per aiutare a mantenere un buon apporto calorico. Infine, è meglio ridurre temporaneamente alimenti integrali e legumi che, essendo ricchi di fibra, possono favorire disturbi intestinali».

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