Sanihelp.it – Il fascino del sesso probabilmente sta anche nella grande varietà e complessità di approcci e pratiche che portano i partner a regalare e a regalarsi il piacere. Il sesso orale è indubbiamente un ingrediente della soddisfazione carnale. Quello, se vogliamo, più altruistico, perché chi lo mette in pratica dà piacere all’altro più di quanto ne tragga per sé (anche se la bocca è altrettanto ricca di terminazioni nervose e permette di trarre una certa soddisfazione).
«Il sesso orale è, infatti, la stimolazione, con la lingua, le labbra e la bocca, dei genitali del o della partner» spiega a Sanihelp.it il dottor Massimo Sher, medico sessuologo a Milano. Per il sesso orale praticato dalla donna sull’uomo si usa il termine fellatio (dal latino fellare, succhiare), mentre quello che l'uomo regala alla partner si chiama cunnilinguus (dalle parole latine cunnus, vulva, e lingere, leccare).
Il sesso orale, è il caso di dirlo, finisce molto spesso sulla bocca di tutti: chi non ricorda le celebri performance sotto il tavolo della stanza ovale, che hanno visto protagonisti Clinton e la Lewinsky? Ma come viene vissuto nella coppia tradizionale? Per alcune coppie è una valida alternativa al sesso genitale, mentre per altre è solo un preliminare.
«Oggi il sesso orale è molto più accettato che in passato e ci sono coppie per le quali è un ingrediente come un altro della sessualità – spiega Sher – anche se uomini e donne non sempre lo percepiscono allo stesso modo. Ma esistono ancora contesti in cui viene evitato». Se precludersi una sfaccettatura così saliente della peculiarità può essere un errore per la coppia, è altrettanto sbagliato credere che esista solo quello: «Fissarsi su un solo tipo di rapporto sessuale è sempre deleterio» chiarisce il sessuologo.