Sanihelp.it – Per il nostro micio si pensa che il nome non sia così fondamentale come per il cane perché è difficile che risponda al nostro richiamo. Invece il gatto ci stupisce in quanto non solo è in grado di imparare il proprio nome ma anche di rispondere prontamente se lo associa a qualcosa di molto piacevole.
Quindi non bisogna sottovalutare la scelta del nome. Anche in questo caso si deve scegliere un nome che rispecchi le sue caratteristiche e che rappresenti le qualità tipiche del gatto: indipendenza, senso di libertà e la sua innata nobiltà.
Il nome gatto rappresenta tutta la storia di amicizia millenaria che si è venuta a creare tra uomini e animali. Rispetto all’amicizia con il cane, quella tra uomo e micio è più naturale in quanto non ha subito effetti della domesticazione.
Ad esempio un nome come Ulisse potrebbe essere adatto ad un gatto vagabondo mentre ad uno tigrato e anche un po’ mascalzone potremmo affidargli il nome Pierino.
I nomi onomatopeici e i vezzeggiativi sono di facile ispirazione e molto orecchiabili per il nostro micio. Alcuni esempi: Ronron, Mao, Ronfo, Beo, Boo, Pussi, Cipì, Cocò.
Se ci vogliamo ispirare al colore del mantello possiamo scegliere nomi più descrittivi come; Tigre, Nerina, Nerone, Bianca, Red, Scarlet.
Molto comune è il nome Kitty, che deriva dalla famosa gattina Hello Kitty. In realtà il nome Kitty deriva dal termine turco Kedi che significa sempre gatto.
Il nome Pussy è usato moltissimo in Inghilterra per chiamare la maggior parte dei gatti e questo termine deriva da Pasht cioè l’antico nome di Bast, dea egiziana protettrice dei gatti.
Per scegliere il nome del gatto domestico le possibilità sono davvero infinite. La cosa si complica negli allevamenti con i gatti di razza in quanto la Federazione Felina fissa ogni anno l’iniziale del nome. Le scelte risultano molto difficili quando ci si imbatte in lettere con H o J. In questo caso la Federazione Felina offre sempre due possibilità.