Sanihelp.it – Le cause degli incidenti ai bambini sono varie e spesso prevedibili: la curiosità, la sicurezza dell’ambiente domestico, ma anche il carattere dei genitori (vi sembrerà strano, ma i figli di genitori ansiosi e iperprotettivi corrono gli stessi rischi dei figli dei genitori troppo permissivi). Gli incidenti si verificano più frequentemente quando il bambino è stanco, ha fame o si trova in un ambiente nuovo.
Gli incidenti si evitano in due modi:
1° Creando nel bambino stesso la coscienza del pericolo attraverso esperienze significative: per esempio gli si impedirà di raggiungere i veleni, ma sarà una buona lezione lasciare che porti alla bocca il contenitore dell’aceto; gli si eviterà di cadere da un’altezza pericolosa, ma sarà utile qualche piccola caduta con conseguente bua. Quello che gli serve è un equilibrio costante tra protezione ed educazione che inizia con la protezione completa del lattante e arriva all’indipendenza quasi totale dell’adolescente.
2° Rendendo sicuro l’ambiente domestico dove il bimbo vive e gioca.
Tuttavia, è importante tenere presente che le leggi per la sicurezza non servono se non sono accompagnate da regole di comportamento che ogni genitore deve trasmettere al proprio figlio per garantirne la sicurezza, renderlo autonomo e nello stesso tempo prepararlo a essere un cittadino responsabile. La prevenzione inizia da mamma e papà.
E questa educazione alla sicurezza sembra aver dato i suoi frutti, tant’è che la mortalità per incidenti dei bambini continua la sua corsa al ribasso. Ciò dimostra che i bambini sono sempre più al centro dei nostri pensieri e delle nostre preoccupazioni. Fin troppo. Fino alla ricerca ossessiva, da parte di molte coppie, di una peraltro impossibile protezione totale dei propri figli.
Bambini ossessivamente protetti non sono destinati a crescere come dovrebbero. La protezione del sé si organizza attorno ai pericoli e non attorno alla sicurezza. Il rischio esiste fa parte della vita fin dalla nascita, la nostra specie è esposta ai pericoli e di conseguenza la nostra sopravvivenza dipende dalla capacità di proteggerci dal pericolo. Se non lo affrontiamo non lo conosciamo e quindi non saremo in grado di evitarlo o di superarlo.
Il principale compito di noi adulti, medici e genitori, è quello di vigilare senza ossessionare e di fornire gli strumenti per affrontare il pericoli approfittando anche dei piccoli incidenti per insegnare a crescere in modo autonomo.