Sanihelp.it – Impariamo a conoscere la pelle e i suoi nemici
La colorazione della cute è la risultante di più componenti di cui uno, la melanina, trova origine direttamente nella pelle, su stimolazione dei raggi ultravioletti.
La melanina viene sintetizzata dai melanociti, cellule che si trovano nell’epidermide profonda e che attraverso successive ramificazioni si estendono verso la superficie cutanea entrando in contatto con altre cellule, i cheratinociti. Questi ultimi, trasportati fino allo strato corneo (quello superficiale) della pelle, vengono poi progressivamente eliminati nel fisiologico processo di rinnovamento della cute.
Ma esistono alcuni casi in cui il regolare processo di produzione di melanina e della sua distribuzione nei cheratinociti può essere alterato: ecco quindi formarsi le tanto odiate macchie.
Lentigo solari: sono originate da un’eccessiva esposizione ai raggi UV.
Questa cattiva abitudine può dare luogo a una pigmentazione eterogenea e quindi alla comparsa di macchie cutanee, che si manifestano ovviamente nelle zone del corpo più esposte ai raggi UV come il décolleté, il collo, le braccia, le spalle, il dorso delle mani e il viso.
Lentigo senili: durante quella delicata fase della vita di una donna che è la menopausa, l’epidermide subisce una riduzione di spessore globale che può raggiungere il 50%: la superficie cutanea appare più sottile e più trasparente ed è perciò più facile vedere l’accumulo di melanina delle macchie cutanee.
Le macchie risultanti da questo processo di invecchiamento sono ancora più visibili delle altre perché in menopausa diminuisce la componente rossa del viso e di conseguenza aumenta il contrasto con la melanina, la cui colorazione predominante è gialla.
Ma esistono anche altre tipologie di macchie che opprimono la popolazione femminile:
le efelidi: macchie ereditarie e tipiche delle persone con la carnagione chiara
le iperpigmentazioni, che possono essere di due tipi a seconda della loro origine.
Si dicono iperpigmentazioni post-infiammatorie le macchie che compaiono in seguito a una dermatite o ad altre malattie come acne, eczema o follicolite, o che sono la conseguenza di irritazioni chimiche (come un peeling), meccaniche (per esempio rasatura) o termiche (ustioni o trattamenti laser).
Quelle da medicamenti invece coinvolgono meccanismi molteplici e non ancora chiariti.
Un problema a ogni età
Le macchie scure della pelle sono un problema fortemente avvertito dalle donne in menopausa, che vedono in questo inestetismo un sintomo di trascuratezza, degradazione, deturpamento nonché un segno indelebile del passaggio inesorabile del tempo.
Purtroppo oggi questo fenomeno non è più una triste prerogativa delle donne mature ma, a causa del moderno stile di vita che comporta spesso eccessive esposizioni alle radiazioni solari, sta dilagando anche tra le più giovani.
Nonostante il forte impatto psicologico di questo problema, poche donne dimostrano di avere una conoscenza esaustiva del fenomeno, dalle cause della sua formazione fino alla strategia di trattamento.
Secondo una ricerca Ipsos commissionata da Vichy, il 42% delle cinquantenni italiane dichiara di essere afflitta da macchie cutanee, ma solo il 9,4% delle intervistate utilizza prodotti specifici per combatterle.
Questa negligenza è dovuta a una serie di luoghi comuni molto diffusi sui cosmetici anti-macchia, accusati di essere troppo aggressivi, di avere uno sgradevole effetto sbiancante, di rappresentare solo un palliativo o di non dare risultati apprezzabili se non dopo parecchie applicazioni.
Un alleato: il dermatologo
Combattere le macchie cutanee significa ridurne l’intensità e prevenirne la comparsa. È consigliabile rivolgersi a un bravo dermatologo, che sceglierà uno dei diversi trattamenti possibili a seconda dell’origine e della profondità della macchia:
- peeling superficiali o creme depigmentanti: ideali per macchie localizzate nello strato epidermico superficiale
- dermoabrasione: tecnica chirurgica molto efficace ma applicabile solo in casi particolarmente gravi, in quanto prevede un’eliminazione (sotto anestesia) di diversi strati dell’epidermide
- crioterapia: è un altro trattamento invasivo che prevede un’esfoliazione eseguita a freddo
- laser: abrasione controllata e precisa della pelle che riduce in frammenti i pigmenti delle macchie per poi eliminarli definitivamente dall’organismo.
Prevenire è meglio…
Il primo passo per non incorrere nel dramma delle macchie scure è certamente la tutela preventiva di questo prezioso involucro che è la nostra pelle.
- Filtri solari: per proteggere la pelle dalle radiazioni solari bisogna usare opportuni filtri con uno spettro di assorbimento sia per i raggi UVB (che provocano eritema solare) che per gli UVA (che favoriscono l’iperpigmentazione).
- Antinfiammatori: l’esposizione ai raggi UV può indurre sostanze infiammatorie alla base di iperpigmentazioni. L’utilizzo dei diversi antinfiammatori naturali come per esempio l’estratto di rosa può perciò contribuire a inibire la sintesi di melanina.
- Esfolianti: un’operazione utilissima per rinnovare la pelle è l’esfoliazione delle cellule ricche di melanina attraverso gli alfa-idrossiacidi (come lipoidrossiacido o LHA), che facilitano anche una più profonda penetrazione dei principi attivi associati.
- Principi attivi: anche il miglioramento della densità cutanea è un ottimo scudo contro la formazione di antiestetiche macchie scure. A questo fine si può ricorrere all’acido cinnamico o alle proteine della soia, due principi attivi che favoriscono la sintesi del collagene, una sostanza che incrementa appunto la consistenza della cute. Inoltre, le proteine della soia esercitano un’azione anti-age globale conferendo all’epidermide comfort e freschezza.
…ma si può anche curare
Comunque filtri solari, esfolianti e principi attivi non sono sufficienti: per avere una pelle uniforme e compatta bisogna intervenire sull’attività della tirosinasi, un enzima che riveste un ruolo-chiave nel processo di sintesi della melanina. Inattivando la tirosinasi infatti si bloccano tutte le reazioni biochimiche che portano alla formazione di melanina.
Le sostanze capaci di inibire la tirosinasi sono in genere di origine vegetale:
l’arbutina, che inattiva la tirosinasi legandosi al sito attivo dell’enzima
le vitamine CP e CG: sono due derivati della vitamina C, che bloccano la sintesi di melanina e agiscono su quella già presente rendendola più chiara.
La stessa azione sulla tirosinasi è compiuta dalla procisteina, un aminoacido solforato che, oltre a ridurre fino al 50% la produzione di melanina, ha anche proprietà antiossidanti ed esfolianti.
Una decina di anni fa si è deciso di impiegare questa molecola all’interno di un trattamento cosmetico, che mediante un’attività di esfoliazione riduce il numero delle macchie pigmentarie e grazie alla presenza di filtri solari ne previene anche la formazione.
Prendendo il sole con moderazione e coccolando la cute con trattamenti specifici ma delicati (preferibilmente a base di ingredienti naturali e prodotti da brand riconosciuti), è dunque possibile vincere la battaglia contro l’invecchiamento cutaneo e sfoggiare così a lungo una pelle sana e giovane.