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La chirurgia estetica al maschile è più diffusa al nord

Bellezza

Sanihelp.it – Il ritocchino è ormai anche uomo. La questione però, superata la differenza di genere, diventa anche geografica, soprattutto quando si parla di uomini. Da nord a sud infatti cambiano le richieste fatte ai chirurghi estetici e soprattutto i numeri: al nord c'è una maggiore attenzione al proprio aspetto fisico e gli uomini non si fanno molti problemi a rivolgersi a un medico professionista della bellezza. Al sud invece, rimane la stessa attenzione, ma davanti alla prospettiva di un ritocchino, qualche remora c'è ancora. Differenza che bene ha colto il chirurgo plastico bolognese Alessandro Gennai, socio dell'Eafps (European Academy of Facial Plastic Surgery): «Nella mia esperienza, quando si parla di trattamenti estetici ho notato una netta differenza di mentalità tra il nord e il sud del Paese, soprattutto per quanto riguarda gli uomini. Al sud cinque pazienti su cento sono uomini; al nord invece questo rapporto viene stravolto: i pazienti maschi superano il 20 per cento».


La questione secondo lo specialista non è da leggersi in termini di vanità, quanto di diverso approccio: «Al nord la chirurgia plastica è più diffusa e accettata socialmente; al sud sembrano permanere maggiori riserve. Questa differenza emerge anche guardando alle richieste di lifting: al sud, dove sono poco praticati, c'è un certo pudore nel far vedere che si è sottoposti a un ritocchino. Così, anche una normale rinoplastica, intervento ormai sdoganato nel pensiero comune, viene fatta passare più come un intervento di carattere funzionale piuttosto che estetico. Al nord questo freno è sentito in maniera minore, quindi la possibilità di rivolgersi a un chirurgo plastico per cancellare qualche ruga o i segni del tempo, viene presa in considerazione come una possibilità reale, di cui non occorre rendere conto a livello sociale».

«Al nord molto richieste sono le iniezioni di botulino e acido ialuronico per spianare le rughe, e il lifting che, grazie alle tecniche mini-invasive, richiede tempi di recupero ridotti, meno cicatrici e meno dolore (gli uomini lo sopportano meno delle donne)». Infatti, già la società di medicina estetica Agorà ha monitorato che filler, laser, rivitalizzanti, botulino sono concentrati soprattutto al nord: qui viene svolta più della metà (58%) dei trattamenti di medicina estetica. Le richieste che arrivano dal sud e dalle isole si fermano invece al 16% circa del totale nazionale.

Oltre alla quantità, differenze emergono anche per quanto riguarda gli interventi di chirurgia estetica. Continua Alessandro Gennai: «Nella mia esperienza, al nord gli interventi al seno -solitamente per crescere di qualche taglia o per rassodare- sono i più richiesti. Quindi, liposuzione, lifting e rinoplastica. Al sud, l'attenzione si concentra sulla liposuzione, dettata anche dai problemi di carattere fisico che questa può provocare; quindi interventi al seno e rinoplastiche. Pochi i casi di lifting».

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