Sanihelp.it – Il nuovo regolamento introdotto dall’EBA, l’autorità bancaria europea, prevede il blocco del Rid dopo il mancato pagamento di 3 mensilità, cioè dopo 90 giorni, anche per una cifra di soli 100 euro per i privati.
In attesa di vedere come le banche italiane recepiranno questa nuova norma, diventa ancora più necessario prestare attenzione alle spese e utilizzare la tecnologia a proprio vantaggio, soprattutto in un momento in cui i discontinui lockdown espongono gli italiani a una perdita significativa delle proprie entrate e alla crescente tentazione data dall’e-commerce.
La pandemia e i lockdown a singhiozzo hanno accelerato infatti la digitalizzazione del Paese, incrementando il numero di ore che gli italiani trascorrono su PC, tablet e smartphone. L'e-commerce è diventato parte del quotidiano, dalle spese essenziali come alimentari e farmaci fino alle spese più superflue per regalarsi una coccola.
Inoltre, la consultazione dei big data, il machine learning e anche il retargeting sempre più affinati e customizzati creano continue tentazioni per gli amanti dello shopping. Oggi se si acquista un rossetto online è altamente probabile che la pubblicità della marca del prodotto acquistato faccia capolino sul proprio profilo Instagram in una manciata di ore.
L’esperto del debito KRUK consiglia in quattro facili step come evitare il rischio di vedere bloccato il proprio conto corrente a causa dell’inadempienza nei pagamenti di utenze, bollette o tassazioni obbligatorie.
Farsi i conti in tasca. Le entrate devono essere suddivise tra spese essenziali, spese superflue e risparmi da tenere per le occasioni di emergenza. Vi sono vari metodi e app per tenere d’occhio il proprio bilancio, uno dei più semplici è il 50/30/20, cioè la suddivisione in percentuali delle proprie entrate in spese essenziali (50%), spese superflue (30%) e di risparmio (20%). Quindi simulando uno stipendio di 1.200€ si hanno a disposizione 600€ per le spese essenziali, 360€ per le spese superflue e 240€ da accantonare come risparmio.
Sicurezza e controllo. Con l’ascesa dell’e-commerce, le truffe online sono all’ordine del giorno. Importante quindi controllare l’affidabilità del portale d’acquisto e verificare sempre il proprio conto: la comodità dell’Home Banking permette proprio di consultare in pochi attimi la liquidità disponibile.
Attenzione poi ad utilizzare metodi di pagamento online sicuri che permettano di evitare che del denaro venga prelevato dalla propria carta o conto illecitamente. Sono il 38,4% i rispondenti ad un sondaggio KRUK che utilizzano metodi di pagamento come Google Pay, Satispay o PayPal, a dimostrazione di quanto ormai gli italiani siano digitalizzati.
Se i metodi di pagamento online sono più sicuri, è anche vero che spesso sono associati a carte di credito che non tutti sanno essere una forma di debito verso la banca.
È essenziale quindi verificare la data di addebito della carta di credito (solitamente intorno al 15 del mese per le spese effettuate nei 30 giorni del mese precedente), ma anche quelle di mutui e altre spese fisse che hanno accesso al prelievo diretto dal conto, e quelle di accredito come ad esempio lo stipendio (solitamente erogato dal datore di lavoro a fine mese e che prevede dai 3 ai 5 giorni lavorativi per l’accredito sul conto).
Anche in questo caso, è possibile tenere un quaderno dei conti digitale come il Kakebo segnando entrate e uscite tracciandole con le date per avere sotto controllo il proprio budget. E’ bene anche sapere che sono disponibili diversi registri online.
Non trascurare il fattore umano. La situazione attuale per molti è motivo di grande preoccupazione anche economica, ma precludersi ogni tipo di attività che comporta una spesa superflua può essere estremamente controproducente. E’ stato verificato infatti che troppe privazioni portano spesso le persone a far spese una tantum molto al di sopra delle proprie possibilità, generando debiti importanti. Meglio, quindi, premiarsi con piccole soddisfazioni da pochi euro ed evitare spese fuori controllo.