Sanihelp.it – La diffusione crescente di giochi accessibili a un più ampio pubblico ha fatto emergere in questi anni il tema del Gioco d’azzardo Patologico (GAP). Una vasta gamma di tipologie di gioco, ormai sempre più legalizzate, riescono a rispondere alle simpatie dei giocatori con diverse propensioni e con differenti personalità. I giochi possono essere: casinò, slot-machine, videopoker, lotterie, giochi con schedine (es. lotto), gratta e vinci, bingo.
In Italia l’offerta di gioco d’azzardo legale è costituita da:
• 300.000 slot machine sparsi in 120.000 punti vendita
• 16.300 punti vendita di giochi pubblici
• 998 agenzie di scommesse
• 286 sale bingo
• 41 ippodromi
Nella terza edizione del DSM (Diagnostic and Statistical Mental Disorders), quella del 1980, l’American Psychiatric Association ha introdotto il concetto di dipendenza da gioco d’azzardo (gambling), inquadrandolo come una nuova categoria diagnostica e, quindi, come disturbo psichiatrico a se stante. Venne, così, riconosciuto ufficialmente il pathological gambling e classificato all’interno della sezione comprendente i Disturbi del Controllo degli Impulsi non classificati altrove.
Rispetto a quell’edizione, nel DSM-IV (1994) sono stati inseriti ben sei disturbi: la Piromania, il Disturbo Esplosivo Intermittente, la Cleptomania, la Tricotillomania, il Disturbo degli Impulsi non Altrimenti Specificato e, naturalmente, il Gioco d’Azzardo Patologico. Tra le caratteristiche fondamentali dei Disturbi del Controllo degli Impulsi, figurano:
• l’impossibilità di resistere agli impulsi, ai desideri o alla tentazione di compiere atti nocivi per se stesso o per gli altri;
• un senso crescente di tensione o eccitazione affettiva prima di compiere l’azione;
• un senso di piacere, di gratificazione o di liberazione mentre si commette l’azione;
• atti notevoli compiuti senza pensare ai loro effetti negativi sulla vita.